Accadde Oggi: 23 febbraio 1868, la Sardegna verso la modernità. Si inaugura l’illuminazione “a gaz”
L’elettricità giunse infine nel 1913, quando i fanali a gas erano oramai più di mille (addirittura seimila i corrispettivi utilizzati per l’illuminazione privata).
La nascita di servizi di illuminazione notturna fu probabilmente uno dei passi che più di tutti segnò lo sviluppo della società civile, andando a costituire una netta cesura fra Medioevo e modernità. Così accadde anche a Cagliari, che – dopo gli esperimenti del primo ventennio del secolo – conobbe, negli anni Sessanta dell’Ottocento, il primo servizio di illuminazione a gas. Questo veniva fornito dal “gazogeno” (da cui la definizione di illuminazione “a gaz”), impianto costituito da due depositi e un’officina, sito in via Barone Rossi e inaugurato nel 1868 dalla “Gas and Water Company Limited”, ditta inglese (ritenuta forse più affidabile di quelle italiane) che aveva di recente vinto un appalto quarantennale con il comune.
La città di Cagliari manteneva naturalmente la struttura tradizionale – con i quartieri aventi ancora una connotazione fortemente medievale e le tradizionali divisioni date da porte, bastioni e torri – ma, nella pratica, la trasformazione indotta dall’inaugurazione del 23 febbraio, fu sorprendente: i suoi abitanti acquisivano una maggiore libertà, che offriva la possibilità di lunghe e più sicure passeggiate serali e notturne. Cagliari conosceva così una vera e propria rinascita, e le strade iniziarono immediatamente a popolarsi.
L’elettricità giunse infine nel 1913, quando i fanali a gas erano oramai più di mille (addirittura seimila i corrispettivi utilizzati per l’illuminazione privata). Nel 1968 il gazometro di Cagliari smise di fornire il gas, concludendo a distanza di un secolo esatto la sua fase d’uso: si riteneva fosse ormai giunto il momento di passare a un impianto più moderno, ma – soprattutto – cresceva la consapevolezze per la pericolosità di un impianto nel quale posto a due passi dalla centralissima via Sonnino.
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