Ogliastra sotto choc dopo la tragica morte, avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri, di Beatrice Ubaldi.

La donna, 51 anni originaria di Urbino, era una stimata insegnante di italiano ed aveva una grande passione per la musica e per i musical. Era sposata con un ogliastrino. Con lei è morta anche il suo cagnolino, travolto dall’auto. La docente stava passeggiando con la sua bestiola in via Pirastu quando è stata investita da una Fiat Panda.

La dinamica è ancora da ricostruire con precisione. Su questo procede la Polizia Stradale.

Sui social sono diversi i messaggi di cordoglio per beatrice Ubaldi. Su tutti quello del Comune di Lotzorai: “Il Sindaco e l’Amministrazione comunale partecipano attoniti al dolore della famiglia Melis Ubaldi per la tragica scomparsa di professoressa Beatrice, adorata dai suoi alunni della scuola primaria di Lotzorai e stimatissima dai genitori lascia un indelebile ricordo”.

Un secolo fa, una chiesa sarda compì un “trasloco” davvero straordinario: fu smontata pietra dopo pietra e ricostruita in un nuovo luogo, come se fosse un gigantesco puzzle.

Era il 1923 quando si decise di spostare la piccola Chiesetta di San Pietro di Zuri, nel territorio di Ghilarza, dal fondo della vallata a un’altura poco distante. Il motivo? Proprio dove sorgeva, di lì a poco, sarebbe nato il lago più grande della Sardegna: l’Omodeo. La creazione del nuovo invaso artificiale avrebbe sommerso l’antico villaggio di Zuri, costringendo gli abitanti a ricostruire le loro case altrove.

Ma cosa fare di una gemma architettonica come la Chiesa di San Pietro? Non era una semplice casa: era un raro esempio di romanico lombardo con accenti gotici, progettata da Anselmo da Como intorno al 1290, tutta in pietra da taglio. La facciata mostrava tre arcate a pieno centro su massicci pilastri, e il portale era scolpito con figure della Madonna, di San Pietro e di altri santi, un piccolo tesoro di arte e devozione.

Non restava che salvarla dall’acqua. Così, si decise di smontarla con cura, mattone dopo mattone, e di rimontarla come un enorme mosaico di roccia lavica. I lavori si conclusero nel 1923, e nell’aprile del 1924 la chiesa fu inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele III.

Oggi, la Chiesa di San Pietro continua a splendere nel nuovo borgo di Zuri, in via Galliano 10, testimone di un’incredibile avventura che l’ha salvata dall’oblio e dalle acque del lago.