Leggende ogliastrine. Perdasdefogu, il Conte Basilio e il rispetto per gli anziani

Questa è la storia che spiega come a un certo punto a Perdasdefogu si mise da parte l'usanza millenaria di disfarsi degli anziani gettandoli giù dal dirupo, e si capì che bisognava invece prendersene cura, perché la loro saggezza costituiva un grande valore per tutti.
Antonio Lai, foghesino di 86 anni, ci racconta la leggenda del Conte Basilio.
Anticamente, in un passato ormai lontano, si racconta che in molte comunità si considerasse l’età avanzata come un peso per la società. Questa convinzione, tramandata di generazione in generazione, portava a pratiche cruente: si diceva che gli anziani, giudicati ormai incapaci di contribuire alla vita comune, venissero abbandonati nei dirupi, lasciandoli al loro destino. È una storia che, forse, molti hanno già sentito narrare in una delle sue molteplici varianti, ciascuna radicata nelle tradizioni di un territorio specifico, intrecciata alle sue credenze e ai suoi valori.
Anche il paese di Perdasdefogu custodisce una versione di questa leggenda, una storia che si tramanda da tempi remoti e che ancora oggi fa riflettere per il suo significato profondo. La leggenda racconta di un giovane che, vedendo suo padre ormai anziano, affaticato e senza le forze di un tempo, prese una decisione drastica, dettata dalle consuetudini di quell’epoca. Decise di caricarlo sulle sue spalle per compiere quello che sembrava un atto inevitabile: portarlo verso il dirupo, il luogo designato per abbandonare chi non era più considerato utile alla comunità.
Ma questa non è solo una storia di abbandono o di crudeltà. È una narrazione che, come molte altre, porta con sé una morale, un messaggio profondo nascosto tra le righe. Qualcosa accadrà durante quel tragitto verso il dirupo, qualcosa che farà emergere il legame profondo tra padre e figlio, e che metterà in discussione la percezione stessa dell’utilità e del valore delle persone nella società.
Giunto a metà strada però, decise di fermarsi per riposare un po’; nel mentre suo padre, seduto su una pietra, si rivolse al figlio dicendo: <<figlio caro, anche il tuo bambino un giorno crescerà e ti caricherà sulle sue spalle; ho imparato a mie spese che quello che fai ti torna sempre indietro. Il giovane si meravigliò nell’ascoltare quella affermazione e nello scoprire che anche suo nonno fu vittima della stessa sorte. Dopo aver riflettuto a fondo, non se la sentì di proseguire per il sentiero e disse: <<padre, io continuerò a prendermi cura di te ma dobbiamo stare attenti a non rivelare a nessuno che sei ancora vivo; non mi va di essere considerato da tutti un codardo.>>
Qualche tempo dopo il Conte Basilio, l’uomo più ricco e potente di Perdasdefogu, fece un annuncio: <<donerò il mio carro d’oro a chiunque riesca a trovare un qualcosa che valga più di esso.>> Quando il giovane seppe la notizia, si affrettò ad informare suo padre. Quest’ultimo dopo qualche minuto disse: <<in realtà conosco una valida risposta che tu potresti dare.>> Il giovane prontamente si affrettò a chiedere di che cosa si trattasse ma il vecchio rispose: <<con il tempo comprenderai il significato della risposta, l’importante è che tu ti rivolga al conte con queste parole: “S’orrosau de Marzu e de Arbili balidi prusu de su carru de Don Basili” (La rugiada che si forma nei mesi di Marzo e di Aprile vale più del carro di Don Basilio).>>
Il giorno arrivò e finalmente giunse anche il turno del giovane uomo che, guardando il Conte dritto negli occhi, si rivolse a lui mediante la frase dettatagli dal padre. Udite le parole Don Basilio rispose dicendo: << hai proprio ragione mio caro, perché della rugiada primaverile, ottima per ogni tipo di campo, può usufruire tutto il paese; mentre il carro è a disposizione di una sola persona. Solo adesso però comprendo che questa frase è frutto della saggezza di un vecchio a cui sicuramente non hai avuto il coraggio di dire addio. >> Terminato il discorso radunò tutti quanti, donò il carro al giovane uomo e si rivolse a tutti dicendo: <<la saggezza dei vecchi non ha prezzo e dovremmo dunque iniziare a rivalutarli.>> La leggenda narra che da quel momento i foghesini cominciarono a considerare i vecchi come uno dei doni più importanti della vita, smettendo di buttarli dentro i dirupi.
di Chiara Schiavone

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