La Geologa e guida ambientale lanuseina Fulvia Adamo e la passione per la sua terra

«La Natura non si può domare, bisogna ritrovare la serenità connettendoci a lei». La geologa Fulvia Adamo, lanuseina, ci racconta come è nata la sua passione per la storia ( e le storie) della Sardegna
«La mia indole è sempre stata di scoprire posti, capire come mai un determinato luogo oggi sia così e cosa l’abbia reso tale. Perché quella montagna ha quella forma? Qual è la storia passata di questo lembo di terra? Ecco le domande che, instancabile, mi faccio sempre. C’è sempre una ragione per ogni cosa e quella naturale vince su ogni cosa: la natura è infatti sempre prevalsa sull’uomo, non si può domare.»
La natura non si può domare, ecco le parole con cui inizia il suo racconto – un racconto fatto di passione, di entusiasmo per il proprio lavoro e per la propria terra – la geologa e guida ambientale Fulvia Adamo, lanuseina.
Adesso, nuovamente nella sua Isola dopo un lungo periodo fuori, si occupa di escursioni un po’, diciamo, particolari: «Amo raccontare storie, non voglio che le persone vedano solo la bellezza del luogo che le sto portando a visitare, ma che si immergano nella sua storia, che conoscano le cose affascinanti che permeano la nostra terra. Cerco sempre di narrare, in modo più semplice possibile, i vari cambiamenti di tipo geologico: una montagna altissima poteva essere, tantissimi anni fa, sommersa da un oceano antico che oggi non esiste più.»
La Adamo ama catapultare le persone nei tempi che furono, svelare segreti ed emozionare, lasciando un segno indelebile.
«Niente è scontato» continua, «tutto ha un valore. Ecco quello che mi spinge a cercare la storia di un posto, leggerlo in un modo diverso, più profondo. Allo stesso modo, credo che anche chi si affida a me torni più ricco: stanco, certo, ma anche con un bagaglio di conoscenze particolari.»
La sua è, più che una passione, quasi una vocazione.
«La Geologia è il mezzo che io utilizzo per riconnetterci alla Terra, al Pianeta, alla Casa, insomma il punto da dove parte la nostra esistenza. Tornare alle origini ci toglie la paura di “vivere” in questo mondo così finto, dove noi siamo vulnerabili perché è stato inventato dall’essere umano e dalla sua parte più superficiale.»
Molti, dice la studiosa della terra, si rinchiudono per trovare se stessi nei monasteri a fare digiuno, altri pregano, alcuni fanno yoga o smettono di mangiare carne. Ma per lei è diverso.
«Essere donna, donna sarda per la precisione, amplifica a mille il mio orgoglio e l’attaccamento alla mia terra. Non esiste, secondo me, scienza completa quanto la Geologia, tutte le altre sono pezzi del grande puzzle di cui è costituita la Terra nel nostro sistema solare.»
Ma torniamo un pochino indietro, ai suoi studi e al suo periodo tra Roma e Torino. Perché Fulvia Adamo si laurea a Cagliari, ma poi per tanti anni fa tutt’altro.
«Il mio iscrivermi a Geologia non era legato al progettare ponti, dighe e strade, o al dissesto idrogeologico. Fu piuttosto a causa della mia ossessione per lo scoprire il perché delle cose. A cinque anni mi addormentavo chiedendomi il perché della mia esistenza. Sì, sapevo di essere nata dai miei genitori, ma mi domandavo chi avesse fatto i primi uomini.»
La Adamo viene da ragazzina quindi catapultata dalla fantasia dritta nello spazio, immagina le case da lassù. Anche al catechismo la sua vena razionale viene fuori con prepotenza: «Oggi vedo la Bibbia come un insieme di metafore utili e sagge che ricordano la semplicità delle cose. E sempre oggi so che anche il diluvio universale ha un collegamento storico climatico spiegabile naturalmente!»
Sì, insomma, la Adamo da quando viene al mondo si pone quesiti e trova risposte.
A un certo punto, però, scappa dall’Isola e fa l’assistente di volo per tredici anni. Viaggia, scopre cose nuove e si disconnette dal mondo, sia in senso fisico che psicologico.
«Ero sempre per aria» rivela. Ma poi l’amore per la Sardegna torna, prorompente più che mai.
«Ho scoperto che la Sardegna è il posto più bello del mondo e che volevo tornare con i piedi per terra.»
La lanuseina fa quindi un corso di Guida Ambientale a Roma, dove vive in quel momento, e prende poi il patentino per fare la guida. Tiene a distanza una relazione con il compagno cubano e insieme sognano l’Isola, di viverci insieme, soprattutto quando arriva un lieto evento: la piccola Aisha cresce nel grembo di Fulvia. È allora che torna a Lanusei: il compagno, pronto a raggiungerla, viene bloccato dalla pandemia appena nata. Affronta il parto da sola, i primi mesi di vita della bimba da sola, ogni problema da sola: non è facile ma la Adamo, supportata dai genitori, tiene botta.
Ma tutto è bene quel che finisce bene e il coraggio viene sempre ricompensato: «Il papà è arrivato quando la bimba aveva 6 mesi e mezzo, ho affrontato mille difficoltà ma tutto mi ha spinto al ritorno qui e ora più che mai questa terra non la mollo, la coltivo e trasmetterò a mia figlia la sua importanza.»
E adesso?
La sua mission è far capire alle persone l’importanza della riconnessione con la propria terra sempre come metodo per ritrovare se stessi. «L’uomo ha sempre avuto uno stretto contatto con la natura. Con la modernità questo si è perso, ma è importante dedicare del tempo a noi stessi, a respirare aria pura, a stare sotto il sole e a riempire i nostri occhi di bellezza.»
Siamo decentrati – chiude l’esperta – e per ritrovare il nostro nucleo, il nostro senso, è necessario lasciare indietro le cose superficiali e dedicarci a noi. E nella sua pagina Facebook “FullGaia Naturalmente Trekking” offre spunti e cerca di trasmettere a tutti l’amore per la terra.

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