Conclusa in bellezza la prima prova del Campionato Italiano 5 birilli – selezioni province Nuoro-Oristano – disputata a Villagrande, casa del Csb Il Ginepro.

Due gli atleti del paese ogliastrino ospitante a essere sul podio dei vincitori: a Marcello Peddiu primo posto per quanto riguarda la prima categoria, per Peppe Nieddu vittoria per la seconda. A Nicola Gardu, del Csb Lo Smeraldo, il trionfo per la terza categoria.

“Doveroso ringraziare il Csb ospitante” scrive Pasquale Mazzetti, ogliastrino d’adozione e direttore di gara “e tutti i partecipanti che hanno macinato chilometri e chilometri pur di non mancare alla prima prova dell’anno. Si rientra a casa dopo un tour de force pienamente ripagato dall’andamento complessivo della manifestazione.”

«Grande soddisfazione» afferma con emozione il villagrandese Peddiu, che a biliardo gioca dal lontano 1991. «Certo, in casa hai più serenità, il pubblico che ti sostiene e non hai la stanchezza del viaggio. Poi, ci sono ancora altre quattro prove da disputare prima di andare ai campionati italiani, quindi sono solo all’inizio, ma essere primo in classifica dà più grinta e più entusiasmo. Non è facile, ma il mio obiettivo è dare il meglio di me… Bisogna allenarsi tanto e con impegno.»

Ma questo non lo spaventa affatto. Ultimamente, un’altra soddisfazione si è aggiunta alla sua lunga carriera di giocatore.

«Sono da tempo Istruttore Federale di biliardo, ora, tramite il Fibis, è partito un progetto che include le scuole. Ho sei allievi dagli 11 ai 15 anni e per noi questa è una grande vittoria. Cerchiamo anche giovani atlete per la squadra femminile, se qualcuna sente di averne l’interesse, si faccia avanti.»

Si tratta anche di ricambio generazionale, dice Peddiu, perché il biliardo è uno sport più che altro visto per adulti, mentre anche i ragazzi si possono avvicinare a questo mondo con entusiasmo.

«Voglio ringraziare Peppe, Nicola, i partecipanti e il direttore di gara,» continua Peddiu «Pasquale Mazzetti, per la sua disponibilità e professionalità.»

«Siamo contenti anche» chiude Peppe Nieddu, altro vincitore villagrandese «per la soddisfazione degli atleti di fuori, che hanno potuto godere del nostro paese, seppure per poco.»

La scoperta della sua esistenza è recentissima, risale al 2014 quando è stata annunciata ufficialmente  dalla Società Aracnologica Britannica. L’aracnide in realtà esiste da tempi immemorabile, ma fino al 2014 veniva confuso con un altro ragno, il Cyrtauchenius molto simile. In realtà però quest’ultimo è diffuso anche in altre regioni, mente il nuragico per ora è stato individuato solo in Sardegna, da qui il nome Nuragicus.

Il ragno nuragico può raggiungere dimensioni che vanno dai 17 ai 25 millimetri per i maschi e da 13 a 17 millimetri per gli esemplari femminili. Pur avendo un aspetto che potrebbe far spaventare chi se lo trova davanti, è un ragno assolutamente innocuo per l’uomo. Molto meno per le sue prede.

L’ Amblyocarenum nuragicus infatti, viene chiamato anche ragno della botola per il suo modo di cacciare le prede. Scava una piccola tana cilindrica nel terreno e poi costruisce un piccolo coperchio con la sua tela, leggerissimo e lo rende invisibile coprendolo di foglie e terra. La sua tecnica di caccia consiste nel nascondersi sotto la botola e saltare fuori all’improvviso per catturare la preda, presa alla sprovvista. Anche se istintivamente si tende a ucciderli per il timore che possano essere velenosi, bisognerebbe imparare a riconoscerli.