(VIDEO) Lo sapevate? Il torrone sardo è uno dei più sani e genuini al mondo. Ecco come si fa quello di Tonara
Ovviamente si tratta pur sempre di un prodotto dolce e "goloso" e in quanto tale da consumare con moderazione, ma è sicuramente più sano e genuino di molti altri dessert, torroni compresi.
Paese che vai, torrone che trovi. Questo dolce così famoso e diffuso in tutta Italia (e non solo) prevede numerosissime varianti. La Sardegna è una delle regioni che ha reso celebre questa prelibata pietanza nel mondo.
Il torrone più famoso è sicuramente quello barbaricino e in particolar modo quello che si produce tra Aritzo e Tonara. I pregi del torrone tipico sardo sono tantissimi e sono questi che lo hanno reso così apprezzato dai consumatori.
In primo luogo si tratta di un prodotto estremamente genuino. Nato per unire in un solo prodotto più prodotti possibili della montagna, ne esprime appieno tutti i sapori. C’è la frutta secca locale, mandorle, noci e nocciole, c’è il miele delle api e c’è l’albume delle uova fresche locali. Tre soli ingredienti per un prodotto dal gusto inconfondibile.
Ed è forse proprio questa caratteristica, la sua semplicità, a renderlo anche un prodotto molto più sano di altri torroni prodotti altrove. L’assenza di zuccheri aggiunti lo rende molto più naturale rispetto ai suoi competitor. Il miele infatti è meno calorico dello zucchero (circa 25% in meno), ha molte più vitamine ed è più digeribile in quanto, essendo un monosaccaride, non necessità di un processo di scissione tra glucosio e fruttosio per essere metabolizzato dal nostro corpo.
Ovviamente si tratta pur sempre di un prodotto dolce e “goloso” e in quanto tale da consumare con moderazione.
Un’altra curiosità riguardante il torrone sardo è il suo metodo di produzione. Quello di Tonara per esempio necessita di duro lavoro e molte ore a disposizione.
Ieri, durante la tappa di Autunno in Barbagia a Tonara, il torronificio “da Diego di Sebastiano Garau” ha mostrato al pubblico tutto il ciclo di produzione e ha poi offerto un assaggio del torrone fresco appena fatto. Un cuore caldo di miele, albume e mandorle racchiuso nell’ostia da pasticceria. Una delizia “street food” con pochi eguali al mondo.
Per quattro lunghe ore i torronai mescolano gli ingredienti a temperatura controllata fino al raggiungimento della giusta consistenza. Dopo questa lunga lavorazione il torrone può essere gustato caldo oppure messo a raffreddare per essere tagliato in blocchi e assaporato in un secondo momento.
Ecco il video:
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