In Ogliastra mamme “in trasferta” per non essere separate dai neonati: la testimonianza di Simona Mascia
Accade a Lanusei, dove dall'inizio dell'anno già tante donne hanno preferito partorire altrove, sobbarcandosi lunghi viaggi e disagi. La testimonianza di Simona Mascia, costretta a spostarsi a Cagliari per dare alla luce la sua bimba
All’ospedale di Lanusei, per mancanza di personale, non è più possibile dall’inizio dell’anno contare stabilmente sul punto nascite. Così, di fronte a un parto d’urgenza, le mamme si vedono costrette a partorire nel reparto di ostetricia lanuseino per poi essere separate dai propri bimbi, destinati a essere trasferiti all’ospedale di Nuoro per ricevere le prime cure pediatriche.
Così tantissime ogliastrine hanno preferito, in questi mesi del 2022, sobbarcarsi lunghi e faticosi viaggi verso altri ospedali, come Cagliari e Nuoro, con tutti i disagi del caso.
Ad aprile, ad esempio, una donna residente a Lanusei, dopo aver dato alla luce la sua bambina, è rimasta ricoverata al ‘Nostra Signora della Mercede’, mentre la piccola è stata trasferita a Nuoro. Mamma e figlia hanno potuto riabbracciarsi solo dopo le dimissioni, giorni dopo.
“È un problema enorme e una ferita profonda. Oltre ai disagi legati alla trasferta non dimentichiamo che, trasferendosi presso un altro ospedale, le neo mamme perdono, in un momento così delicato, il riferimento del medico che le ha seguite durante la gestazione. Quello sanitario è il servizio per eccellenza, assieme a trasporti e giustizia. Da mesi portiamo avanti richieste alla Regione perché risolva quanto prima queste criticità” aveva dichiarato a suo tempo all’AGI, Davide Burchi, sindaco di Lanusei.
Una situazione incresciosa, che rende ancora più complesso un momento già di per sé delicato per i futuri genitori ogliastrini, che pur di non vedersi separati dai neonati dopo il parto mettono ormai in conto di affrontare ore di macchina, incertezze, costi da sostenere per la trasferta e scomodità di vario ordine e grado.
Purtroppo è la situazione in cui si trova anche la tortoliese Simona Mascia – 27 anni e già mamma di bambino di due – che per evitare di vedersi separata dalla bimba che avrà a breve, sta programmando il parto in un ospedale di Cagliari.
«Sono rimasta incinta a marzo e sapevamo già che il reparto pediatria di Lanusei stava lavorando a singhiozzo ma fino all’ultimo abbiamo sperato che la situazione trovasse una risoluzione. Purtroppo così non è stato e in queste settimane che mi separano dal parto ( un cesareo programmato) sto organizzando con il mio compagno Tomaso la trasferta a Cagliari. Inutile dire che questo mi riempie di agitazione e di paure, in un momento che è già molto delicato per ogni mamma. Penso al fatto che magari, se dovessi avere prima del giorno stabilito le contrazioni, mi dovrò sobbarcare in quelle condizioni due ore d’auto. Che potrebbe esserci maltempo. Che mio figlio Alessandro dovrà restare a Tortolì con i nonni senza vedere me e il padre per giorni. Che dovremo sostenere spese extra. Che avremo la famiglia lontana. Che in un grande ospedale magari mancherà quell’attenzione di cui invece ho piacevolmente goduto in occasione del mio primo parto a Lanusei».
«Tutte le notti prego che ci possa essere una svolta positiva nella situazione in cui si trova il nostro ospedale ma so che purtroppo non ci sono grandi speranze. Vi porto oggi la mia testimonianza perchè spero con tutto il cuore che le future mamme d’Ogliastra non debbano affrontare anche in futuro questa Odissea, sperando che le istituzioni si rendano conto di quanto sia grave per il nostro territorio quanto sta accadendo ad uno dei servizi più importanti per noi cittadini. Abbiamo il diritto di partorire in sicurezza e in serenità nella nostra Ogliastra, spero vivamente che a questa situazione assurda si trovi presto un rimedio».
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