Ogliastrini nel mondo. Maura Cabras da Villagrande a Madrid: “All’estero più opportunità per i giovani”
Attualmente studia e lavora per una multinazionale tedesca, la Bosch, con un team italiano.
In Spagna, nella città di Madrid, studia e lavora Maura Cabras, 25enne originaria di Villagrande Strisaili.
L’ogliastrina dopo ad aver conseguito il diploma al Liceo Scientifico di Tortolì nel 2015, ha proseguito gli studi a Cagliari dove ha intrapreso il percorso universitario in Lingue e Culture per la Mediazione Linguistica.
Qui ha coltivato la sua grande passione per la lingua e la cultura spagnola, ma nel 2019 grazie al Progetto Erasmus ha avuto la possibilità di immergersi nel Paese iberico, dove si è innamorata della sua elegante capitale ed è nata l’idea di trasferirsi a vivere.
Ecco la sua storia.
Cosa ti ha portato ad andare all’estero?
Tutto è nato dalla mia esperienza con il Progetto Erasmus in Spagna, intrapreso nel gennaio 2019. Da sempre sono stata incuriosita dalla lingua e cultura iberica, e visto che all’Università di Cagliari studiavo spagnolo, decisi di approfondire la conoscenza sul posto.
Dopo aver passato sei mesi a Madrid ed essermi innamorata della città, ho maturato l’intenzione di volermi trasferire a viverci. Cosa che ho fatto nel dicembre 2019, dopo aver concluso in Italia il mio percorso di studi. Nella capitale spagnola ho iniziato a insegnare lingua italiana in una scuola privata, ma purtroppo quest’esperienza è durata poco a causa dello scoppio della pandemia del Covid-19, e a marzo del 2020 sono dovuta rientrare in Italia.
Ma non mi sono data per vinta e sono ritornata quando le cose sono migliorate.
Di cosa ti occupi in Spagna?
Attualmente lavoro per una multinazionale tedesca, la Bosch, con un team italiano.
Come è stato l’impatto con la nuova realtà?
L’impatto con la nuova realtà non è stato facile, soprattutto perché arrivavo da un paese di 3000 abitanti, dunque all’inizio è stato un po’ difficile ambientarmi e abituarmi alla nuova routine di una grande città. Madrid è molto frenetica e la vita scorre velocissima, ma dopo qualche tempo mi sono abituata e ora amo viverla in maniera dinamica.
L’ambiente accademico è completamente differente dall’Italia, nelle Università spagnole il metodo d’insegnamento è più pratico rispetto a quelle italiane. Basta prendere ad esempio la differenza nelle prove di valutazione che devono sostenere gli studenti. Qui in Spagna quasi sempre si devono consegnare dei lavori, di gruppo e individuali, ogni mese a differenza delle sessioni di esami nel nostro Paese che vengono fatti solo in alcuni periodi dell’anno. Inoltre il rapporto con i professori qui è molto più informale rispetto all’Italia, basti pensare che è possibile messaggiare con loro su WhatsApp, oppure andare capita che studenti e docenti andare a bere o mangiare insieme.
Posso affermare che gli spagnoli in generale sono delle persone molto allegre e divertenti, mentre i madrileni tendono a essere più distaccati. Una cosa che da subito mi ha colpita, sono gli orari completamente diversi dai nostri. La giornata lavorativa normalmente inizia più tardi rispetto a quella italiana, è raro trovare un negozio aperto prima delle 9 e chiuso prima delle 22. Invece i pasti si consumano sempre una o due ore più tardi rispetto all’orario del nostro Paese: solitamente il pranzo ha inizio alle 14 o alle 15, mentre l’orario della cena alle 22 oppure alle 23.
Differenze tra Italia e Spagna?
La differenza che più mi ha colpito è che la Spagna è un paese con una mentalità molto più aperta rispetto all’Italia, come ad esempio quando si parla di maschilismo o di parità di genere.
Ultimi anni caratterizzati dalla pandemia, come sono stati vissuti dagli spagnoli?
Le restrizioni adottate durante il periodo della pandemia in Spagna, sono state differenti per ogni comunità autonoma. Per quanto riguarda le regole imposte a Madrid, posso affermare che sono state più flessibili sia rispetto all’Italia, ma anche a quelle di altre città spagnole.
Il Covid-19 ha sicuramente cambiato lo stile di vita di tutti anche in questo Paese, ma fortunatamente nella sua capitale le cose sembrano ritornate quasi alla normalità già da diverso tempo. Per quello che ho notato, gli spagnoli hanno vissuto questo virus in maniera molto più tranquilla rispetto alla popolazione italiana.
Conflitto in Ucraina, come è avvertita dalla popolazione spagnola?
A Madrid c’è molta solidarietà nei confronti dell’Ucraina e si sono organizzate numerose manifestazioni a sostegno della popolazione. Inoltre ho constatato che sono nati migliaia di punti di raccolta di beni di prima necessità, da inviare ai civili di questa nazione così in sofferenza.
Consiglieresti ai giovani un’esperienza all’estero?
Si, consiglierei di vivere questa esperienza a tutti i giovani. Sicuramente perché ti permette di avere più opportunità dal punto di vista lavorativo e inoltre permette di aprire la mente, osservando il mondo da una nuova prospettiva. Insomma ti fa venire voglia di scoprire cose sempre nuove e non fermarti mai.
Senti la mancanza della Sardegna?
Sinceramente non ho nostalgia dell’Isola, ma sento la mancanza della mia famiglia.
Un auspicio per il tuo futuro.
Concludere i miei studi e continuare a lavorare in questa a Madrid. Al momento il mio desiderio è quella di poter rimanere in questa città, che ormai considero la mia casa, ma allo stesso tempo non mi precludo nessuna opportunità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA