Le ricette dei lettori. Le panade di melanzane di Pupa Corgiolu

Pupa Corgiolu, originaria del Sarrabus ma ogliastrina d'adozione, gestisce un B&B a Tortolì e oggi ci regala la ricetta delle panade di melanzane, tipica della nostra Isola.
Pupa Corgiolu, originaria del Sarrabus ma ogliastrina d’adozione, gestisce un B&B a Tortolì e ci regala la ricetta delle panade di melanzane, tipica della nostra Isola.
INGREDIENTI
Mezzo kg farina 0
mezzo kg semolato
6 cucchiai d’olio
25 gr lievito
acqua tiepida per sciogliere il lievito
sale QB
PROCEDIMENTO
Impastare il tutto e far riposare l’impasto almeno mezz’ora. Nel frattempo tagliare a tocchetti le melanzane farle trifolare leggermente con aglio e prezzemolo e un filo d’ olio. Farle raffreddare. Prendere l’impasto, fare le rispettive porzioni, stenderle col mattarello ( non troppo sottile la sfoglia), mettere una parte delle melanzane trifolate al centro con dei pezzi di pomodoro maturo sopra e aggiungere aglio a pezzetti.
Mettere nella teglia con carta forno e infornare a 180/200 ° circa per un’ ora .Il tempo di cottura va a seconda del forno in dotazione. Terminata la cottura far scaldare dell’olio (dev’essere bollente). Versarlo sopra ogni focaccia e servire.
Buon appetito!

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Loceri, la leggenda dei giganti di porfido e del pane che si trasformò in pietra

Sono quelle che possiamo trovare là dove accadde il fatto, sulla parte sud orientale di Tarè, visibili a tutti coloro che percorrono la vecchia strada che da Loceri porta a Lanusei.
Marincani era una contadina che viveva sulle pendici di monte Tarè, insieme al marito Perdu Coita, un burbero pastore del posto, che difficilmente faceva amicizia con qualcuno.
Non avevano più pane e Maria decise di recarsi a cercarlo nel villaggio vicino, barattandolo con il formaggio delle loro pecore, come si usava fare, perchè non c’erano soldi in circolazione.
Era mezzogiorno quando era già di ritorno sulla mulattiera polverosa che la conduceva alla capanna, faticando con la cesta del pane sulla testa. Gli si fece incontro un bambino che gentilmente le chiese qualcosa da mangiare. Leggende ogliastrine. La leggenda dei giganti di porfido e del pane che si trasformò in pietraMaria, che aveva fama di donna avara e senza cuore, non si smentì neppure questa volta e gli disse che non aveva nulla, aggiungendo: “Se proprio hai fame, raccogli qualche sasso e mangialo”.
Il bambino, triste e sconsolato, si mise a piangere ma Maria, senza farsi intenerire, proseguì il suo cammino, sotto al sole.
Quando la vide arrivare, Perdu lasciò le pecore al pascolo e le andò incontro, chiedendole come fosse andato lo scambio. Lei rispose: “Ho trovato il pane”.
Il marito l’aiutò a tirare giù la cesta e grande fu la sorpresa nel vedere che non conteneva pane ma sassi. E non fecero in tempo a manifestare il loro stupore che anche loro vennero tramutati in due statue di pietra.
Sono quelle che possiamo trovare là dove accadde il fatto, sulla parte sud orientale di Tarè, visibili a tutti coloro che percorrono la vecchia strada che da Loceri porta a Lanusei.
Testo tratto da “Ogliastra, paesi e leggende” di Fidalma Mameli

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