Accadde oggi. L’8 settembre 1981 la performance di Maria Lai “Legarsi alla montagna”: il VIDEO di Tonino Casula
(VIDEO) 40 anni fa, la performance artistica "Legarsi alla montagna" trasformò per sempre Ulassai rendendola museo a cielo aperto, un luogo magico in cui la natura si fonde alla perfezione con l'anima di chi la vive. In ricordo di quella occasione, il docufilm a cura di Tonino Casula
Era proprio l’8 settembre di 39 anni fa, quando l’infinita Maria Lai e tutta la comunità lasciarono un segno indelebile nella nostra terra.
La performance artistica “Legarsi alla montagna” trasformò per sempre Ulassai rendendola museo a cielo aperto, un luogo magico in cui la natura si fonde alla perfezione con l’anima di chi la vive.
In ricordo di quella occasione, il docufilm a cura di Tonino Casula:
https://www.youtube.com/watch?v=0rVoN64Fz-o&t=297s&ab_channel=toninocasula
Fonte Ulassai Turismo
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Lo sapevate? L’opera la “madre dell’ucciso” di Ciusa è ispirata ad un tragico episodio realmente accaduto
Un dramma talmente forte da segnare l'animo di Ciusa, che circa vent'anni dopo avrebbe realizzato la suggestiva opera la "madre dell'ucciso".
La famosa statua “la madre dell’ucciso”, dell’artista nuorese Francesco Ciusa, che venne esposta il 25 aprile del 1907 alla Biennale di Venezia, dove riscontrò un grande successo, fu ispirata da un tragico episodio.
Infatti l’artista nel luglio del 1897, appena adolescente, fu colpito da una terribile scena nella zona di Tertilo, presso “Funtana de Littu” dove era stato assassinato un uomo.
Lo scultore, si era recato nel luogo del delitto dopo che si era sparsa la voce nel capoluogo barbaricino, lì vide una donna “urlante, come ombra nera di malaugurio” che si avvicinava all’uomo prima vita “e poi il suo chiuso silenzio accanto al cadavere”. Era la madre del giovane assassinato.
Un dramma talmente forte da segnare l’animo di Ciusa, che circa vent’anni dopo avrebbe realizzato la suggestiva opera la “madre dell’ucciso”.
A svelare il fatto che ispirò la scultura, fu lo scrittore Remo Branca, raccogliendo la testimonianza dell’artista nuorese durante una passeggiata, negli anni ’30, nella stessa fontana dove accade l’omicidio.
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