Parità di genere nella Provincia di Nuoro, a vigilare la villagrandese Lorena Urrai: «Ancora discriminazioni»

Consigliera di Parità nella Provincia di Nuoro: il compito della villagrandese Lorena Paola Urrai è gravoso, soprattutto per un periodo storico ricco di contraddizioni come quello che viviamo. Urrai ci parla della situazione
Consigliera di Parità della Provincia di Nuoro: il compito della villagrandese Lorena Paola Urrai è gravoso, soprattutto per un periodo storico ricco di contraddizioni come quello che viviamo. La comunità oramai è informata sul fatto che le disparità di genere sono ancora – e siamo nel 2022 – presenti e si intravede una spiccata voglia di porre rimedio a questa piaga, ma ancora la strada è lunga: del resto finché gli stipendi non saranno totalmente uguali tra un uomo e una donna con lo stesso impiego e finché la donna non sentirà di avere le stesse opportunità di carriera di un uomo non ci sarà respiro.
Consigliera di Parità della provincia di Nuoro sin dal settembre 2021. Un anno di attività. Ce ne parla?
Un anno impegnativo sul fronte delle attività svolte, ma interessante in termini relazionali e di crescita culturale anche personale che mi ha permesso di avere una visione più approfondita della complessità dei temi della parità di genere nel nostro territorio, ma anche nel confronto continuo con la Rete nazionale delle Consigliere di Parità. È emersa inizialmente la forte necessità di far conoscere il ruolo della Consigliera che in quanto Pubblico Ufficiale e appartenente, per decreto di nomina, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si occupa di parità tra uomo e donna nel lavoro sia in ambito istituzionale che civile.
Quali sono le azioni attuate?
Le azioni attuate nel corso di questo anno di attività si sono sviluppate a vari livelli, istituzionale e promozionale.
Prima di tutto quello istituzionale ha riguardato la verifica dell’attuazione di un preciso dettato normativo all’interno degli Enti Pubblici sulla Costituzione del Comitato Unico di Garanzia che ha il principale compito di promuovere e attuare azioni positive all’interno delle organizzazioni di lavoro prevenendo qualunque tipo di discriminazione. In particolare, tutelano e attuano azioni per la conciliazione lavoro famiglia di madri e padri, attuano la prevenzione di azioni discriminatorie.
Cosa è emerso?
È emerso un quadro piuttosto disomogeneo: abbiamo in provincia diversi Enti virtuosi ma permangono delle situazioni in cui questo adempimento è completamente ignorato. Presto effettuerò un ulteriore sollecito sugli enti ancora inadempienti. Sottolineo che questa inadempienza non permette agli Enti di procedere all’assunzione di nuovo personale.
E sul fronte delle discriminazioni?
Ho avuto diverse segnalazioni su comportamenti discriminatori che hanno ancora a che fare con comportamenti e atteggiamenti sessisti nei confronti delle donne che purtroppo hanno ancora difficoltà ad opporsi a modalità discriminatorie che talvolta considerano “dovute”. Questo segnala un problema culturale che ha radici profonde e che necessita una conoscenza della storia dell’emancipazione femminile e soprattutto della capacità della donna stessa di affermare se stessa. Le azioni promozionali sono state diverse ma voglio ricordare alcuni eventi, organizzati anche in occasione delle Celebrazioni dei 150 anni della nascita di Grazia Deledda, in cui è stato possibile dare voce alle donne che nel nostro territorio hanno realizzato realtà imprenditoriali importanti. Queste sono state anche occasioni per confrontarci sulle difficoltà, sui limiti culturali e sociali che talvolta impediscono la realizzazione di una “piena parità”. Ho voluto offrire una risposta concreta a questi temi realizzando e aprendo per tutto il territorio della Provincia lo “Sportello Imprenditoriale” in cui le donne, ma anche gli uomini, potranno avere un supporto alla realizzazione di nuove idee imprenditoriali. Sono convinta che il lavoro possa permettere alle persone non solo di esprimere il proprio sé ma possa dare loro il modo di contribuire attivamente allo sviluppo socio-economico del nostro territorio. Questo per dire e sottolineare che le politiche di genere rappresentano una leva importante nella crescita della società, e dare concretezza significa attuare i diritti fondamentali come quello del lavoro e della salute e della parità. Altra azione che considero personalmente il punto di forza dell’intero programma di quest’anno è il Progetto di ricerca che ho avviato con il Dipartimento di Psicologia e Sociologia dell’Università di Cagliari volto a studiare il tema delle pari opportunità in una prospettiva moderna e complessa che tenga conto delle risorse del territorio e delle problematiche su cui intervenire nei miei prossimi anni di mandato. Questo progetto di ricerca si propone di indagare conoscenze, percezioni, atteggiamenti, esperienze di cittadine e cittadini in merito ai temi delle pari opportunità con particolare alle donne, alle persone LGBTQIPA+, e alle persone disabili. Per far questo saranno coinvolte le istituzioni e le persone dell’intera Provincia.
Come continuare?
Nell’ambito della promozione della cultura delle Pari Opportunità dal mese di settembre a Tortolì, Siniscola e Macomer andranno in scena delle rappresentazioni teatrali sulle politiche di genere; presso gli Istituti Superiori dell’intera provincia si realizzerà un Progetto in cui la diffusione dei principi del Codice delle Pari opportunità sarà il nodo centrale per la diffusione di maggiore consapevolezza nei giovani di questi temi.
Cosa accade a livello internazionale sullo sviluppo delle politiche di genere?
Si è concluso il 21 luglio dopo un anno di lavoro, a Sumatra, il Summit WOMEN 20, il gruppo di engagement del G20 che rappresenta i 20 paesi più industrializzati del mondo e tratta i temi del G20 declinati in una prospettiva di genere nel quale la priorità delle politiche di genere riguarda la NON Discriminazione e l’Uguaglianza in ogni settore dall’istruzione al lavoro, dall’imprenditoria alla salute alla tecnologia, all’energia cosi come nella vita pubblica e in quella privata.
Ed in particolare l’impegno assunto è stato quello di ridurre il dei tassi di partecipazione alla forza lavoro da parte di uomini e donne del 25% entro il 2025 con lo scopo di far entrare 100 milioni di donne nel mercato del lavoro con l’obiettivo di creare le basi per una crescita globale inclusiva per la riduzione delle disuguaglianze e della povertà.

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