Perché iniziare a praticare yoga? La parola all’insegnante ogliastrina Gemma Loi
Oggi ne parliamo con l'insegnante tortoliese Gemma Loi, che da anni si dedica a questa disciplina.
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Lo yoga è una disciplina nata in India migliaia di anni fa allo scopo di migliorare la vita dei praticanti sia a livello fisico che spirituale. Non a caso la parola “yoga” significa “unione” e, nonostante molte persone oggi credano si tratti di una vera e propria attività fisica per rimettersi in forma che ti permette di accavallare le gambe dietro la testa, in realtà lo yoga resta una disciplina fortemente spirituale. Ma, soprattutto, una disciplina che tutti possono praticare. Sono tanti i motivi per cui è bene iniziare a fare yoga, basti solo pensare che spesso è utilizzato anche per combattere la depressione.
Oggi ne parliamo con l’insegnante tortoliese Gemma Loi, che da anni si dedica a questa disciplina.

Che tipologia di yoga proponi ai tuoi studenti?
Quali sono i benefici dello yoga e a chi è rivolto?

Cos’è lo yoga per te?
YOGA significa unione, diventare uno, mettere in contatto l’anima individuale con quella universale. Possiamo chiamarlo come preferiamo, universo, consapevolezza superiore, Dio, energia. Si tratta di un percorso che attraverso la rimozione di ostacoli ci permette di scoprire la nostra essenza. In un mondo sempre meno unito lasciare andare l’ego e aprirsi a qualcosa di più grande penso possa davvero fare la differenza. I motivi per i quali ci si avvicina allo yoga sono tanti. Per molti è un modo di rilassarsi, alcuni ricercano un allenamento intenso e un corpo scolpito, altri invece l’armonia interiore e l’equilibrio. C’è chi si avvicina consapevolmente alla ricerca di una crescita personale. Io penso che tutti i motivi siano validi. Come insegnante cerco di offrire un sostegno ispirato, creando lezioni sicure e stimolanti dove esplorare e sperimentare il corpo, la mente e lo spirito. Le intenzioni durante la pratica sono sempre personali.
Credi sia una disciplina adatta anche ai bambini? Se sì, perchè?
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Nuoro, presentato il progetto “Prendersi Cura” per sostenere chi assiste familiari non autosufficienti e disabili

“Prendersi Cura” è un progetto dedicato al supporto dei caregiver, di chi si prende cura cioè di familiari non autosufficienti o con disabilità.
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È stato presentato oggi, mercoledì 10 dicembre, nei locali del Consorzio Sol.Co. a Nuoro, il progetto “Prendersi Cura”, iniziativa quadriennale dedicata al supporto dei caregiver, cioè di chi si prende cura di familiari non autosufficienti o con disabilità. L’evento ha visto la partecipazione della presidente del Consorzio Sol.Co., Elsa Muscu, del presidente provinciale di Acli Nuoro, Salvatore Floris, del vice presidente della cooperativa Anziani e Non Solo, Federico Boccaletti, e dei rappresentanti degli altri partner del progetto.

Promosso da Sol.Co. Nuoro – Consorzio Sociale di Solidarietà con il sostegno di Fondazione CON IL SUD, il progetto coinvolge numerose realtà locali tra cui cooperative sociali, Patronato ACLI, ASL Nuoro e Consorzio Solidarietà di Cagliari. L’obiettivo è migliorare il benessere psicofisico dei caregiver attraverso informazione, orientamento e attività di supporto come socializzazione, formazione e momenti di sollievo, con l’intento di sviluppare strumenti da rendere strutturali nel territorio.
La fase iniziale di formazione si è svolta tra giugno e novembre 2025 ed ha previsto 15 moduli per un totale di 21 ore, affrontando temi chiave come: il ruolo del caregiver nella società della cura, l’alleanza e la comunicazione nella relazione di assistenza, i diritti dei caregiver, l’umanizzazione della cura, la gestione di ansia e stress, e l’integrazione del caregiver nel piano assistenziale.

Hanno partecipato 34 operatori e coordinatori tra Patronato, OSS e assistenti sociali, prevalentemente donne tra i 41 e i 55 anni con diversi anni di esperienza nel ruolo. I test di valutazione pre e post formazione hanno evidenziato una crescita significativa delle conoscenze. La maggior parte dei partecipanti ha espresso giudizi positivi o molto positivi sul percorso, apprezzando la chiarezza degli interventi e la qualità dei contenuti.
Con “Prendersi Cura”, i promotori puntano non solo a supportare direttamente chi assiste i propri cari, ma anche ad aumentare la consapevolezza della comunità e degli operatori professionali sui bisogni specifici dei caregiver, in particolare sul benessere psicologico e sulla conciliazione dei tempi di cura con la vita personale.
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