Le spiagge più belle della Sardegna. Marina di Cardedu, tra ciottoli bianchi e mare limpidissimo
PH Luxury HolidaysFacile da raggiungere, è contornata dal verde della vegetazione, che crea un anfiteatro naturale profumato e bellissimo intorno alla spiaggia.
Sabbia chiara mista a ciottoli e acque trasparenti e limpidissime: ecco come si presenta agli occhi l’incantevole Marina di Cardedu. Facile da raggiungere, è contornata dal verde della vegetazione, che crea un anfiteatro naturale profumato e bellissimo intorno alla spiaggia.

SERVIZI
Attività subacquee, Bar, Punti di ristoro e noleggio attrezzatura, parcheggio.
COME ARRIVARE
Cardedu è facilmente raggiungibile percorrendo la strada statale panoramica 125. Dopo l’abitato di Bari Sardo si trovano le indicazioni prima per la chiesa di Nostra Signora del Buoncammino quindi, oltre un ponte, quelle per l’omonima spiaggia.
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Lo sapevate? In Ogliastra è stata ritrovata una statuina di dea madre di oltre 6mila anni fa

In questo luogo dall'atmosfera suggestiva e dal fascino misterioso, oltre al bellissimo nuraghe è presente una necropoli di domus de janas - dove è stato ritrovato il prezioso e antichissimo manufatto -.
L’Ogliastra è un lembo di terra dalla storia e dalle vicende umane che si perdono nella notte dei tempi che meritano di essere scoperte.
A tal proposito nell’Area Archeologica di Scerì, nel territorio di Ilbono, è stata rinvenuta una statuetta di dea madre di oltre 6mila anni fa.
In questo luogo dall’atmosfera suggestiva e dal fascino misterioso, oltre al bellissimo nuraghe è presente una necropoli di domus de janas.
E proprio in una campagna di scavi in quest’ultimo sito, risalente al 1994, ai piedi della domus cosiddetta numero 1, tra i reperti fittili e gli oggetti a corredo della deposizione datata al Neolitico Medio, è stato trovato l’antico idoletto miniaturistico in osso che evoca la divinità femminile.
Del manufatto è stata rinvenuto solo la testa, ma in esso è importante la caratteristica lavorazione stilistica tipica degli idoletti del periodo di “Bonu Ighinu” – Neolitico medio, V-IV millennio a.C.- , in particolare il caratteristico copricapo a tamburello. Il reperto archeologico attualmente è custodito nel Museo Archeologico di Nuoro.
Questo tipo di statuette, definite in letteratura “dee madri”, sono abbondantemente diffuse nei contesti neolitici dell’area mediterranea e discendono concettualmente dalle “veneri” paleolitiche dell’Europa continentale.

Domus dove è stata trovata la dea madre (Ph: Stefano Coda)
Si pensa che la dea madre rinvenuta a Scerì, di cui non è stata ritrovata la parte del corpo, fosse simile alle tre statuine realizzate in osso di cervo, scoperte nella grotta di Monte Meana a Santadi: braccia disposte a squadra, grossi fianchi e glutei sporgenti, busto piatto e altezze comprese tra i 7,2 e i 9 cm.

Disegno di Marilena Atzeni per Soc. Coop. Sèmata
Gli studiosi di arte preistorica, hanno evidenziato come lo stile di queste statuine si sia evoluto nel tempo, passando dalle figure corpulente del Neolitico antico, a quelle stilizzate del Neolitico Recente – IV millennio a.C. -.
Ecco l’immagine intera della dea madre di Scerì.

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