Lo sapevate? Gigi Riva e Fabrizio De Andrè si conoscevano e si stimavano: ecco come andò il loro primo incontro

Due miti degli anni Sessanta e Settanta, Gigi Riva e Fabrizio De Andrè, musica e sport vicini. I due si conoscevano e si stimavano: si conobbero a Genova grazie a un appuntamento organizzato da un ex giocatore del Cagliari. Riva era un fan del cantautore che accettò l'incontro.
Lo sapevate? Gigi Riva e Fabrizio De Andrè si conoscevano e si stimavano: ecco come andò il loro primo incontro.
Due miti degli anni Sessanta e Settanta, Gigi Riva e Fabrizio De Andrè, musica e sport vicini. I due si conoscevano e si stimavano: si conobbero a Genova grazie a un appuntamento organizzato da un ex giocatore del Cagliari. Riva era un fan del cantautore che accettò l’incontro.
Riva si recò a casa di De Andrè, inizialmente timidi i due si sciolsero grazie al whisky. Uno, due, tre bicchieri e andarono avanti per ore. Il campione del Cagliari rimase affascinato dal fatto che l’artista dormisse la mattina per poi andare in giro in campagna la notte a cercare l’ispirazione, ascoltando i rumori della campagna. Le canzoni preferite di Riva? Preghiera in gennaio e Bocca di Rosa. Un intenditore.

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A Seui la mostra fotografica sulla transumanza di Fabrizio e Anna Piroddi: uno sguardo poetico su una tradizione che resiste

La mostra e il volume raccolgono una serie di scatti realizzati nel 2020, in piena emergenza sanitaria, e raccontano la tramuda – la transumanza in lingua sarda – come si svolge ancora oggi in alcune aree montane del Gennargentu, tra cui Arzana e Villagrande.
Nella splendida cornice della Palazzina Liberty di Seui, oggi – in occasione dell’evento “Pastoris” – si è tenuta la presentazione del libro fotografico “Transumanza”, firmato dai fotografi ogliastrini Fabrizio e Anna Piroddi, marito e moglie, da anni impegnati anche nella documentazione del mondo pastorale della Sardegna. L’incontro si è svolto all’interno della sala che ospita anche l’omonima mostra fotografica, che sarà visitabile fino al 30 giugno.
«Siamo felici di essere stati ospiti degli amici dei Musei di Seui e della cooperativa S’Eremigu con la nostra mostra e il nostro libro», hanno commentato i due autori. «Ringraziamo il Comune di Seui e la Pro Loco per averci inserito nel programma di Pastoris.»

Uno degli scatti di “Transumanza” di Anna e Fabrizio Piroddi
La mostra e il volume raccolgono una serie di scatti realizzati nel 2020, in piena emergenza sanitaria, e raccontano la tramuda – la transumanza in lingua sarda – come si svolge ancora oggi in alcune aree montane del Gennargentu, tra cui Arzana e Villagrande. In particolare, i Piroddi hanno seguito il giovane pastore arzanese Vincenzo durante il suo spostamento stagionale con il gregge, un tempo accompagnato da altri pastori e turisti curiosi, e in quel momento, invece, vissuto in solitudine e in silenzio. Un cammino, il loro, rotto solo dal suono dei campanacci e dal belare delle pecore.
Una tradizione millenaria che l’allevamento intensivo ha cancellato in gran parte dell’isola, ma che sopravvive con tenacia in queste terre alte, e che nemmeno il Covid-19 è riuscito a interrompere, così come testimoniato da questo bel progetto fotografico.
Le fotografie esposte – intense, poetiche, essenziali – restituiscono tutta la forza di una ritualità antica, testimoniando la resilienza di un mondo che continua a camminare, passo dopo passo, nel cuore della Sardegna più autentica.
Il lavoro di fotografi come Fabrizio e Anna Piroddi è fondamentale: attraverso il loro sguardo attento e rispettoso, contribuiscono a tenere viva la memoria delle tradizioni sarde e, con essa, la nostra identità culturale. Un impegno prezioso, che si traduce in immagini capaci di parlare al presente e al futuro.

Uno degli scatti di “Transumanza” di Anna e Fabrizio Piroddi
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