Bitti e Oliena, importante esercitazione nazionale dei vigili del fuoco: testate nuove procedure per soccorsi in scenari complessi.
Una complessa e cruciale esercitazione nazionale TAS (Topografia Applicata al Soccorso) dei Vigili del fuoco si è svolta nel cuore della Sardegna, trasformando il Nuorese in un campo di prova per le future linee guida operative del Corpo Nazionale.
L’evento, promosso dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo, si è tenuto nelle giornate dal 13 al 16 Ottobre del 2025.

Una fase dell’esercitazione
L’esercitazione ha visto il coinvolgimento della Direzione Regionale Sardegna, dei quattro Comandi regionali e di diversi Comandi VF nazionali, per un totale di circa 70 operatori coinvolti giornalmente. Le attività esercitative si sono svolte nei territori del Comune di Oliena e del Comune di Bitti, luoghi scelti per la loro complessità orografica e per la recente storia di eventi emergenziali.
L’obiettivo principale dell’esercitazione è stato testare sul campo una serie di procedure operative sperimentali, sviluppate per migliorare l’efficacia e la sicurezza degli interventi in situazioni complesse. Queste procedure saranno sottoposte a un rigoroso processo di validazione e revisione, con l’intento ambizioso di trasformarle in linee guida ufficiali per tutto il personale del Corpo Nazionale.
Un elemento di particolare innovazione nell’esercitazione è stato il focus sulle vulnerabilità sociali. Verrà, infatti, sperimentato il layer “persone fragili”, un sistema avanzato che individua in tempi di pace tutte le persone all’interno di una comunità che hanno qualche forma di invalidità o problematica sanitaria. L’obiettivo strategico è chiaro: questo per permettere ai soccorsi di essere più efficaci nel momento stesso che si dovesse verificare uno scenario emergenziale.
L’esercitazione si è articolata in due scenari distinti, pensati per simulare le emergenze più frequenti e complesse in Italia. Il primo scenario ha riguardato la ricerca persona dispersa: l’attività, ambientata in un contesto impervio, con zone boschive e aree rurali della valle di Lanaitho, ha visto l’impiego coordinato di tecnologie avanzate come i sistemi GIS e la geolocalizzazione tramite cellulari. Le squadre hanno simulato tutte le fasi operative, dal coordinamento iniziale al ritrovamento e recupero del disperso.
Il secondo scenario ha avuto carattere idrogeologico: lo scenario alluvionale ha ricreato le condizioni di un evento estremo con allagamenti, isolamento di persone e necessità di evacuazione. Durante questa simulazione sono state testate manovre di soccorso con utilizzo di attrezzature per la gestione dei centri di comando avanzato e comunicazione in emergenza.
Il lavoro svolto sul campo è solo il primo passo di un processo più ampio di riforma e miglioramento. Per i prossimi passi verso le linee guida nazionali, la Direzione ha chiarito che i dati raccolti, le osservazioni tecniche e le valutazioni post-esercitazione saranno analizzati da un team multidisciplinare. Il risultato sarà la redazione di linee guida nazionali che verranno adottate come riferimento per le attività di formazione e per gli interventi operativi futuri.
La Direzione Centrale per l’Emergenza ha evidenziato che la crescente complessità degli scenari d’intervento, unita all’impatto del cambiamento climatico, impone un’evoluzione continua dei protocolli operativi. Le esercitazioni sono fondamentali per anticipare le criticità e affinare la capacità di risposta del sistema di soccorso. L’ente ha specificato che questa esercitazione non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza verso un Corpo sempre più preparato, interconnesso e capace di affrontare le emergenze del presente e del futuro.
È stata fondamentale la sinergia tra i diversi attori. L’esercitazione ha coinvolto anche autorità locali, Protezione Civile e volontari Barracelli, in un’ottica di cooperazione e integrazione dei sistemi di risposta alle emergenze, di coinvolgimento del territorio e collaborazione interistituzionale. Cruciale è stata la partecipazione attiva dei sindaci dei comuni interessati, che hanno collaborato alla pianificazione degli scenari e messo a disposizione infrastrutture e risorse logistiche. Questa esercitazione rappresenta un esempio concreto di come la formazione, la sperimentazione e l’innovazione operativa siano strumenti essenziali per garantire un servizio di soccorso sempre più efficiente e vicino ai cittadini. Si tratta, in conclusione, di un passo decisivo verso un sistema di protezione civile più forte, coordinato e pronto ad affrontare le sfide del nostro tempo.
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