(VIDEO) Tortolì e Arbatax nel 1960: le immagini toccanti di luoghi, persone e tradizioni del passato
Le immagini della Tortolì del 1959/1960
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Alessia Lai, di Tortolì, è una cittadina del mondo per scelta che ha fatto del viaggio non solo una passione, ma una vera filosofia di vita. Travel blogger e viaggiatrice instancabile, ha visitato quasi cinquanta Paesi, imparando a guardare il mondo con occhi nuovi e a trasmettere ai suoi follower non solo destinazioni, ma emozioni.
“Se devo scegliere, più che un viaggio direi un’esperienza: vivere per tanti anni in Cina mi ha insegnato tutto quello che sono diventata ad oggi”, racconta Alessia. “Ho imparato ad aprire la mente, avere pazienza, cercare di capire punti di vista anche lontani dai miei e mettermi sempre in discussione”.
Tra le esperienze che più l’hanno segnata, Alessia ricorda con emozione lo Sri Lanka, e in particolare una cerimonia a Kandy: “Ero in mezzo ai fedeli, alle candele accese e a un caldo incredibile. Mi sono seduta in un angolo a fare meditazione con loro e ho provato una sensazione di pace incredibile”.
Per Alessia, organizzare un viaggio non significa solo scegliere mete e hotel: “La prima cosa da cui parto sono le emozioni che le persone proveranno. Una sosta inattesa, un piccolo regalo o un’esperienza speciale possono rendere un viaggio indimenticabile, soprattutto se qualcuno ha fatto sacrifici per permetterselo”.
Il suo approccio al viaggio va oltre le mete più gettonate: “Ci sono ancora tanti luoghi che meritano di essere scoperti: Ghana, Indonesia oltre Bali, Cile, Georgia, Iraq… spesso le scelte dei viaggiatori sono guidate dai social, ma il mondo è pieno di esperienze incredibili che non sono ancora virali”. Alessia ricorda un episodio memorabile in Tibet: “Dovevamo raggiungere un villaggio isolato a cavallo nella prateria, ma una tormenta di neve improvvisa ci ha colti di sorpresa. Era terribile, avevo paura per noi e per i cavalli, ma le nostre guide tibetane ridevano. Alla fine è diventato uno dei ricordi di viaggio più belli della mia vita”.
Oltre a condividere avventure spettacolari, Alessia usa il suo profilo per sensibilizzare su un turismo etico: “Cerco di spiegare perché è sbagliato fare il bagno agli elefanti in Thailandia o scattare foto ai bambini in Africa senza progetti solidi alle spalle. Il viaggio deve rispettare le persone e le culture che incontriamo”. Per Alessia, il viaggio perfetto è prima di tutto uno stato d’animo: “Anche la località più bella non vale nulla se arrivi con stress o problemi. La serenità è ciò che ti permette di cogliere ogni dettaglio e vivere appieno l’esperienza”.
Negli ultimi anni, i viaggiatori si sono spinti più lontano e più spesso, ma Alessia nota anche trend preoccupanti: “Gli ‘extreme travelers’ cercano esperienze al limite, spesso senza rispetto per le comunità locali. Un esempio è il treno di ferro in Mauritania: molti viaggiatori lo affrontano rischiando la legalità e senza considerare le persone che lo usano realmente come unico mezzo di trasporto”. Alessia ha imparato molto osservando culture diverse: “Kenya, Indonesia, Cina… mi hanno insegnato che non esiste un modo giusto o sbagliato di vivere e di relazionarsi, solo prospettive diverse”.
Per conciliare la passione per il mondo con la sostenibilità, adotta uno stile di vita consapevole: “Non cerco di visitare tutti i Paesi del mondo. Scelgo quali consumi ridurre, quali compensare, come alloggi locali e progetti eco-certificati. Nessuno è perfetto, ma possiamo fare scelte più consapevoli per un cambiamento reale”.
Se potesse creare un itinerario basato solo sulle emozioni, lo definirebbe così: “Esperienze uniche, momenti privati, immersione nelle culture locali, partecipazione a progetti significativi. E qualche pranzo o cena speciale, che renda chi vive quel momento davvero unico”.
Alessia Lai viaggia quindi non solo per vedere il mondo, ma per viverlo e farlo vivere agli altri: con cuore aperto, occhi curiosi e una bussola interna che punta sempre alle emozioni.

Alessia Lai_by Julia Malinowska
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