In Sardegna le future mamme partoriranno senza dolore: ecco le novità
A breve, nei presidi ospedalieri isolani, la metodica che riesce a ridurre notevolmente la sensazione del dolore durante il parto per le future mamme, attraverso l'induzione di un rilassamento psichico e muscolare
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Diventare mamme soffrendo di meno e vivendo il momento del parto nel miglior modo possibile: è questo l’obiettivo del progetto che Ares Sardegna, attraverso il Servizio Technology Assessment, sta avviando con l’acquisizione dei sistemi di partoanalgesia con protossido di azoto destinati alle strutture di Ginecologia e Ostetricia degli ospedali della Sardegna.
L’iniziativa nasce nell’ottica di un miglioramento della qualità assistenziale rivolta alle gestanti con l’obiettivo di garantire l’accesso alle cure palliative e ridurre il dolore durante il parto. Con la legge n. 38 del 15 marzo 2010 e con l’inserimento della partoanalgesia tra i LEA è stato, infatti, sancito il diritto della donna a scegliere di partorire senza dolore. Il protossido di azoto rappresenta quindi una valida alternativa per tutte le future mamme che potranno richiedere questo sistema per alleviare il dolore durante il travaglio.
“È una tecnica non invasiva che non interferisce con la naturalità dell’evento nascita e ha il vantaggio che la donna può chiedere di usufruire di questo servizio direttamente in sala parto, dopo aver sottoscritto un consenso informato – dichiara Maurizio Marcias, Direttore del Servizio HTA -. Inoltre, tale sistema ha il potenziale di contrastare il flusso di donne che spesso migrano verso altri presidi dove è possibile praticare il parto indolore a discapito dei piccoli ospedali, laddove invece è più frequente la carenza di figure professionali, come quella dell’anestesista”.
Il protossido di azoto è un gas che, una volta inalato, riduce l’ansia e allevia la sensazione dolorosa, favorendo la produzione di endorfine, ovvero gli ormoni del benessere che hanno un effetto analgesico. La futura mamma inala il gas nel momento in cui lo ritiene opportuno, alcuni secondi prima della contrazione, utilizzando una mascherina collegata alla bomboletta che contiene il protossido di azoto, aiutata solo dall’ostetrica, poiché non è richiesta la presenza dell’anestesista.
“Il gas esilarante – prosegue Marcias – è innocuo, riesce a ridurre molto la sensazione del dolore, attraverso l’induzione di un rilassamento psichico e muscolare permette alle donne di restare sveglie durante le varie fasi del parto, vivendo così questo momento speciale in una condizione di benessere generale e alleviando il dolore attraverso la respirazione del protossido d’azoto con l’ausilio di una mascherina”.
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Giuseppe Puncioni pubblica “Ammentos”, un viaggio tra i ricordi di Tortolì

Il libro è il risultato di anni di ricerca storica e collezionismo. Puncioni ha infatti raccolto documenti d’archivio, carte geografiche e fotografie, spesso condivisi sulla pagina Facebook “I Love Tortolì”, ma è stata soprattutto la collezione di vecchie cartoline della città a trasformarsi in una vera e propria passione.
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Con grande entusiasmo, Giuseppe Puncioni annuncia l’arrivo del suo secondo libro, “Ammentos”, un’opera speciale dedicata alla storia e alla memoria della città di Tortolì. “Ho sempre avuto il desiderio, fin da bambino, di conoscere la Tortolì di una volta e al contempo di poter conservare il ricordo di quei momenti”, racconta l’autore, spiegando come la passione per le immagini sia nata con l’avvento del computer, accompagnato dal suo primo scanner, dalla stampante e da una Olympus digitale.
Il libro è il risultato di anni di ricerca storica e collezionismo. Puncioni ha infatti raccolto documenti d’archivio, carte geografiche e fotografie, spesso condivisi sulla pagina Facebook “I Love Tortolì”, ma è stata soprattutto la collezione di vecchie cartoline della città a trasformarsi in una vera e propria passione.
“Ammentos” si inserisce in una trilogia che vuole rendere omaggio alla memoria visiva di Tortolì. Dopo il primo volume, dedicato alle cartoline in bianco e nero dal 1900 al 1967, il secondo volume si concentra sulle cartoline a colori, pubblicate tra il 1950 e il 2010. Il terzo volume, il più impegnativo, raccoglie la maggior parte delle fotografie collezionate da Puncioni negli anni, ritraendo famiglie e luoghi di Tortolì e Arbatax.
L’autore sottolinea l’importanza personale di questo progetto: “Spero che questo lavoro, per me importante, sia di vostro gradimento. Ai posteri l’ardua sentenza!” .
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