Leggende ogliastrine. La storia del contadino tradito dall’astuta moglie e dei…lumaconi
Una leggenda antica - che tratta di inganni, tradimenti e grande furbizia femminile - e che certamente vi strapperà una risata
Un contadino si levò all’alba per andare a mietere il grano. Era già fuori dal paese quando si accorse di aver dimenticato a casa la falce. Tornò indietro e in pochi minuti raggiunse la sua abitazione. La porta di casa, che aveva lasciato accostata, era chiusa. Sapeva di aver lasciato la moglie a letto e si mise a bussare, ma nessuno rispose. Bussò ancora con insistenza ma nessuno aprì. Pensando che la moglie fosse stata colta da un malore, si infilò dentro casa da una finestrella. Entrò in camera e trovò la donna che fingeva di dormire.
“Perché non hai aperto?” le chiese irritato. “Non ho sentito” rispose lei “dormivo profondamente”. Il contadino stava per uscire dalla camera quando gli parve che sul guanciale anziché una testa ve ne fossero due. Pensò di aver frainteso a causa della semioscurità e tornò in campagna. Ma lungo il cammino gli tornarono in mente quelle due teste. Possibile che la moglie lo tradisse? Ma no, era una donna seria sua moglie. La semioscurità produce abbagli. Così fugò i cattivi pensieri e si mise a lavorare in campagna.
Intanto la moglie, che davvero si trovava a letto con un giovane del vicinato, iniziò a preoccuparsi. Se il marito l’avesse scoperta, sarebbero stati guai. Così, piena di timore, decise di correre ai ripari. Si recò a chiedere consiglio ad una vecchia che tutti ritenevano esperta nel risolvere simili situazioni. “E’ venuto a casa un mendicante” disse la moglie del contadino alla vecchia “Era infreddolito e per scaldarlo l’ho fatto entrare nel mio letto. Non so come mio marito la prenderà…se si è accorto”.
La vecchia la guardò con occhi penetranti, a lei non sfuggiva nulla. Ne aveva visto di casi nella vita! “Lascia fare a me” disse alla donna. “Dimmi, piuttosto, cos’ha mangiato ieri sera tuo marito?”, “un piatto di lumache” rispose la giovane, perplessa. La vecchia non diede spiegazioni, le disse solo di tornare a casa e di aspettare il marito come sempre, tranquilla. Poi, con il fuso e la cocchia in mano, si diresse verso la campagna dove l’uomo lavorava. Lo trovò impegnato nel lavoro, grondante di sudore. “Salude a tottus” disse la vecchia. Lui rispose: “E che, non ci vedi? Sono solo!”, “bah, siete in tre e mi dici che sei solo?”.
L’uomo sollevò lo sguardo. Forse la vecchia era ammattita? Così le rispose: “Buona donna, forse il sole ti ha dato alla testa e vedi doppio. Sono solo”. “Davvero?” disse lei. “Allora mi sta succedendo quello che è capitato al nostro parroco. L’altra notte mangiò a cena dei lumaconi e la mattina dopo, mentre diceva messa, credeva di vedere due Gesù, uno accanto all’altro, nella medesima ostia!”.
Il contadino rimase a bocca aperta pensando ai lumaconi che anche lui aveva mangiato la sera prima. “Pare che questo cibo faccia strani effetti” continuò la vecchia. “Io li ho mangiati ieri e adesso vedo tre persone anziché una”. Allora il contadino, sicuro di aver preso un abbaglio, raccontò alla donna ciò che aveva creduto di aver visto di mattina. Al che la vecchia domandò: “Ma tu ieri notte cosa hai mangiato?”. “Lumaconi!”.
“Eh già, lo dicevo io che quelle bestiacce fanno brutti scherzi. Per questo hai dubitato di tua moglie, che è così una brava donna! La conosco da quando è nata. Non c’è in paese una donna più seria di lei”. Così la vecchia imboccò la via del ritorno. E il contadino, rasserenato, continuò a lavorare.
La sera, tornato a casa, raccontò alla moglie della vecchia e dei lumaconi. Da quel giorno la moglie gli preparò spesso a cena i lumaconi e il marito si divertiva moltissimo a quella specie di allucinazione che gli faceva vedere due e anche tre teste nello stesso letto.
Tratto da “Leggende e racconti popolari della Sardegna” di Dolores Turchi
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