Perché iniziare a praticare yoga? La parola all’insegnante ogliastrina Gemma Loi
Oggi ne parliamo con l'insegnante tortoliese Gemma Loi, che da anni si dedica a questa disciplina.
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Lo yoga è una disciplina nata in India migliaia di anni fa allo scopo di migliorare la vita dei praticanti sia a livello fisico che spirituale. Non a caso la parola “yoga” significa “unione” e, nonostante molte persone oggi credano si tratti di una vera e propria attività fisica per rimettersi in forma che ti permette di accavallare le gambe dietro la testa, in realtà lo yoga resta una disciplina fortemente spirituale. Ma, soprattutto, una disciplina che tutti possono praticare. Sono tanti i motivi per cui è bene iniziare a fare yoga, basti solo pensare che spesso è utilizzato anche per combattere la depressione.
Oggi ne parliamo con l’insegnante tortoliese Gemma Loi, che da anni si dedica a questa disciplina.

Che tipologia di yoga proponi ai tuoi studenti?
Quali sono i benefici dello yoga e a chi è rivolto?

Cos’è lo yoga per te?
YOGA significa unione, diventare uno, mettere in contatto l’anima individuale con quella universale. Possiamo chiamarlo come preferiamo, universo, consapevolezza superiore, Dio, energia. Si tratta di un percorso che attraverso la rimozione di ostacoli ci permette di scoprire la nostra essenza. In un mondo sempre meno unito lasciare andare l’ego e aprirsi a qualcosa di più grande penso possa davvero fare la differenza. I motivi per i quali ci si avvicina allo yoga sono tanti. Per molti è un modo di rilassarsi, alcuni ricercano un allenamento intenso e un corpo scolpito, altri invece l’armonia interiore e l’equilibrio. C’è chi si avvicina consapevolmente alla ricerca di una crescita personale. Io penso che tutti i motivi siano validi. Come insegnante cerco di offrire un sostegno ispirato, creando lezioni sicure e stimolanti dove esplorare e sperimentare il corpo, la mente e lo spirito. Le intenzioni durante la pratica sono sempre personali.
Credi sia una disciplina adatta anche ai bambini? Se sì, perchè?
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A Nule inaugura T’essere, la rassegna che celebra la storica tradizione tessile del paese

Nule rilancia la sua arte tessile: inaugurata la rassegna triennale T’ESSERE.
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Nule torna a celebrare la sua storica tradizione artigianale con la rassegna triennale T’ESSERE – “Esistere, non finito, finito”, dedicata alla tessitura dei tappeti, fiore all’occhiello del paese del Goceano e simbolo della Sardegna nel mondo. L’iniziativa, curata dal direttore artistico Angelo Ziranu, si è aperta oggi presso l’Ex Centro Pilota I.S.O.L.A, riportando in vita uno spazio chiuso dal 2006, e proseguirà fino al 31 gennaio 2026, con appuntamenti che attraversano cultura, artigianato e innovazione.

La rassegna unisce la maestria delle tessitrici locali, protagoniste indiscusse dell’evento, e i designer contemporanei che reinterpretano la tradizione con nuove linee di tappeti. Tra laboratori didattici, convegni, proiezioni e la mostra finale dei tappeti realizzati, l’iniziativa offre un percorso completo che racconta la storia di questa antica arte, dalla filanda fondata dalla famiglia Crabolu agli studi e sperimentazioni dei decenni successivi fino alle nuove interpretazioni dei giorni nostri.

«È un piacere mettere a disposizione la mia esperienza per valorizzare la tradizione secolare di Nule», spiega Angelo Ziranu. «La tessitura è un linguaggio: ammirare questi tappeti significa sfogliare pagine di arte intrise di identità e contemporaneità. Il progetto vuole mantenere viva la manualità locale e coinvolgere le nuove generazioni in un dialogo con i designer contemporanei».

Il sindaco Antonio Giuseppe Mellino sottolinea l’importanza della rassegna per la comunità: «Questo finanziamento triennale dalla Regione Sardegna ci permette di riportare l’artigianato del nostro paese ai fasti che merita, con l’obiettivo di aprire collaborazioni con altri centri di eccellenza tessile come Samugheo e Mogoro».
Le tessitrici e textile designer, tra cui Valeria Masala ed Eugenia Pinna, esprimono entusiasmo per l’iniziativa: «Gli ultimi decenni sono stati difficili per l’artigianato tessile locale, ma questo progetto rappresenta una nuova rinascita e apre porte a progetti futuri, tra innovazione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale».
Con T’ESSERE, Nule conferma così la propria posizione di eccellenza nell’arte tessile sarda, unendo memoria storica e sperimentazione contemporanea in un percorso che guarda al futuro dell’artigianato e della cultura isolana.
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