Sembra uno scherzo ma non lo è: l’ultima provincia in Italia per dotazione infrastrutturale viene esclusa per ora dagli investimenti strategici del PNRR per strade, porti e ferrovie in Sardegna.

Da Confindustria Sardegna centrale parole amare: “Constatiamo con grande amarezza ma senza sorpresa che, pur parlando da decenni di un territorio gravemente penalizzato da criticità strutturali enormi, su un tesoretto di 1,3 miliardi destinato al rilancio infrastrutturale della Sardegna, non ci sono progetti di sviluppo per il Nuorese e l’Ogliastra. Ennesima dimostrazione che ciò manca prima di tutto è la volontà politica di intervenire per superare i divari di competitività e garantire pari diritti a cittadini e imprese del centro Sardegna”.

“Siamo davanti a un film già visto ma il territorio non può assistere ancora una volta passivamente davanti a scelte politiche così inique. Le nostre preoccupazioni sul silenzio in merito all’attuazione del PNRR nel Nuorese e in Ogliastra si sono dimostrate fondate ed è per questo che avevamo chiesto l’attivazione di un organismo di governance territoriale con il coordinamento della Provincia e il coinvolgimento di tutto il partenariato istituzionale, economico e sociale per dare voce a questo territorio.  E su tale organismo continuano a rimettere le nostre aspettative affinché anche con il coinvolgimento della Regione e dei nostri rappresentanti politici nelle sedi istituzionali si faccia luce sulle motivazioni che finora hanno portato all’esclusione del Nuorese e dell’Ogliastra dagli investimenti infrastrutturali strategici e si possa chiarire quali siano le reali prospettive di attuazione del PNRR nel nostro territorio”.

Ingegnere, imprenditore mancato per scelta, nobile di nascita ma rivoluzionario per vocazione: Giorgio Sisini, Conte di Sant’Andrea, è stato il visionario che ha cambiato per sempre l’editoria italiana con un’idea semplice e geniale, destinata a entrare nelle case e nelle abitudini di milioni di italiani.

Nato a Sorso, in Sardegna, in una famiglia di origini nobili e imprenditoriali, Sisini sembrava destinato a un futuro tracciato: la guida delle attività di famiglia. Ma il giovane Giorgio aveva altri sogni. Dopo la laurea in ingegneria, e spinto anche dalla frequentazione con la moglie viennese Idell Breitenfeld, si appassionò a un passatempo già molto diffuso in Austria: i cruciverba.

In Italia, negli anni ’30, questo tipo di intrattenimento era ancora pressoché sconosciuto. Sisini intuì il potenziale di un prodotto editoriale interamente dedicato all’enigmistica. L’idea era audace, quasi folle per l’epoca, e non fu accolta con entusiasmo dal padre, che avrebbe voluto vedere il figlio impegnato nel solido mondo degli affari di famiglia. Ma Giorgio non si lasciò scoraggiare. Con determinazione e spirito pionieristico, diede vita a La Settimana Enigmistica.

Il primo numero della rivista uscì il 23 gennaio 1932, con una tiratura iniziale di 6.000 copie e un prezzo di 50 centesimi. Un inizio modesto per quella che sarebbe diventata un’istituzione nazionale. Da quel giorno, La Settimana Enigmistica non ha mai saltato un’uscita settimanale, nemmeno durante la guerra, conquistando intere generazioni di appassionati con i suoi giochi, rompicapo e celebri rubriche come “Le ultime parole famose” e “Una parola al giorno”.

Sisini ne rimase direttore fino alla sua morte, nel 1972, segnando con la sua visione l’inizio di una nuova forma di intrattenimento popolare, intelligente e accessibile. Grazie a lui, il cruciverba è entrato nel cuore degli italiani, diventando un vero e proprio rito collettivo del tempo libero.