Le più famose le conoscete tutti: Sant’Antioco, San Pietro, La Maddalena, Caprera, Asinara e Tavolara. Quello che molti non sanno è che in Sardegna, oltre alla terra madre, che di per sé è un’isola, ci sono ben 227 isole, censite dal sito di radioamatori “Italian island awards”, che conta in tutta Italia 766 isole totali. La Sardegna è quindi la regione più rappresentata.

L’arcipelago de La Maddalena conta ben 65 isole e isolette, ma la voce grossa, seppur in un territorio molto più ampio, la fa la Gallura con 74 zolle di terra. 14 sono tra il Nuorese e l’Ogliastra, 17 nel sassarese, 12 tra Campidano e Planargia e 45 nel Sulcis Iglesiente e Gerrei. Le più estese sono in ordine Sant’Antioco, Asinara e San Pietro.

Sant’Antioco, l’isola più grande delle 227 presenti in Sardegna, foto Stefano Nieddu

Diverse le particolarità, tra cui ben due isole lacustri, l’Isola di Monte Paza (Omodeo) e l’Isola del Lago Alto (Bacino del Flumendosa). Ma la storia più originale resta quella dello Scoglio del Pastore, al largo delle isole di La Vacca e Toro, che fu raso al suolo in un’esercitazione militare di fine ‘800. Si tratta forse dell’unica isola italiana scomparsa totalmente per mano dell’uomo.

Isole La Vacca e Toro

Dopo decenni di presenza sul porto, la storica sede della Compagnia Portuale di Arbatax è stata completamente demolita. L’intervento, affidato alla ditta CAVAM per un importo di 120 mila euro, si è concluso in appena due giorni, ponendo fine all’esistenza di una struttura ormai fatiscente e non più funzionale.

La demolizione rappresenta il primo passo concreto di un più ampio progetto di riqualificazione paesaggistica dell’area portuale di Tortolì, voluto con forza dall’amministrazione comunale e sostenuto dall’Autorità di Sistema Portuale. Le operazioni di bonifica proseguiranno nei prossimi giorni e permetteranno di liberare e valorizzare il piazzale, restituendo una vista più ampia e ordinata su uno dei punti nevralgici della città.

L’intervento non ha solo valore pratico, ma anche simbolico: rappresenta l’avvio di una nuova fase per l’area portuale di Arbatax, che guarda al futuro puntando su decoro urbano, accessibilità e valorizzazione del paesaggio.