Tratti in salvo due escursionisti dispersi nel Supramonte

Disavventura a lieto fine per i due escursionisti tratti in salvo ieri notte dai membri del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna.
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Disavventura a lieto fine per i due escursionisti tratti in salvo ieri notte dai membri del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna.
Esperti camminatori, in diverse parti del mondo, sono stati però costretti ad allertare i soccorsi a causa della perdita dell’orientamento e del sopraggiungere del buio, in quel territorio decisamente impervio che è il Supramonte di Orgosolo.
Si sono trovati in difficoltà mentre percorrevano il Sentiero Italia CAI che si snoda tra Oliena e Orgosolo.
Il tecnico di centrale, dopo averli localizzati, in prossimità delle creste di Puntasa Pruna, ha trasmesso le loro coordinate alla Stazione di Nuoro, competente per ambito territoriale, che si è attivata immediatamente con una squadra composta da quattro operatori, recatisi sul posto.
Alle 22 hanno raggiunto gli escursionisti e dopo averne constatato le buone condizioni di salute, solo un po’ infreddoliti, li hanno riaccompagnati alle auto.
“Il territorio del Supramonte non vanta cime elevate, ma le sue montagne sono molto impervie e possono mettere a dura prova anche gli escursionisti più esperti, pertanto affrontiamola sempre con le dovute cautele, durante qualsiasi stagione. Se ci troviamo in difficoltà, la app Georesq ci può salvare la vita” commentano dal Soccorso Alpino e Speleologico.

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Piccola, di un giallo intenso, molto diffusa ma molto pericolosa: conoscete s’arruda?

Arruda, la pianta profumata e velenosa che domina i campi della Sardegna.
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Odorosa e sgradevole al tempo stesso, affascinante durante la fioritura e sorprendentemente resistente: è la Ruta d’Aleppo, nota nell’isola con i nomi sardi di Arruda, Orruda, Ruda, Alba di ruda, Kurma o Kuruma. Una pianta che incarna contrasti forti, tipica della macchia mediterranea e ormai comune in tutta la Sardegna, dall’Asinara ai campi incolti e ai bordi stradali.

Monte Barlao (Gonnesa) – foto A. Saba
La Ruta d’Aleppo è un vero concentrato di chimica naturale. I suoi oli essenziali, potenti e complessi, la rendono tossica se ingerita in alte dosi e capace di provocare reazioni fotoallergiche sulla pelle esposta al sole. Nonostante ciò, la pianta ha una storia antica: un tempo considerata quasi una panacea per tutti i mali, oggi è rispettata e temuta per le sue proprietà farmacologiche e irritanti.
Dal punto di vista botanico, l’Arruda ha una base legnosa irregolare e grigia, mentre il suo sviluppo erbaceo determina l’altezza e il portamento. Generalmente cresce fino a poche decine di centimetri, ma in condizioni ottimali può superare il metro, formando cespugli fitti e caratteristici.

Foto Forestas
La Ruta d’Aleppo si adatta facilmente a terreni aridi e a climi caldi, rendendola una presenza dominante e facilmente riconoscibile nei paesaggi mediterranei. La sua combinazione di bellezza floreale, resistenza e pericolosità la rende un simbolo della Sardegna più autentica: una natura capace di affascinare e di sorprendere, ma sempre da osservare con rispetto.

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