Lo sapevate? In Sardegna vive un piccolo serpente con le zampe
Non tutti sanno che sull'Isola vive un piccolo sauro provvisto di zampe. Si tratta di un rettile sprovvisto di veleno (come tutte le bisce e i serpenti che si trovano in Sardegna) che, nonostante una terribile leggenda, è del tutto innocuo.
Lo sapevate? In Sardegna vive un piccolo serpente con le zampe.
Non tutti sanno che sull’Isola vive un piccolo sauro provvisto di zampe. Si tratta di un rettile sprovvisto di veleno (come tutte le bisce e i serpenti che si trovano in Sardegna) che, nonostante una terribile leggenda, è del tutto innocuo.
Il Gongilo sardo è una sottospecie (Chalcides ocellatus tiligugu) diffusa in Sardegna ma anche in altre zone del Mediterraneo: Sicilia, Pantelleria, Malta, Marocco, Algeria, Tunisia.
Qui da noi è diffuso su tutto il territorio, meno presente invece alle quote più alte.
Si tratta di un piccolo sauro può raggiungere i 30 cm di lunghezza ma difficilmente. in Sardegna raggiunge queste dimensioni.
Ha la palle color azzurro argentato, il colore varia dal rossastro al marrone chiaro o grigio-verde e presenta il disegno ad occhielli sul dorso e sui fianchi. Le parti inferiori sono bianco giallastre.
La testa è piccola, corpo cilindrico, e particolare curioso presenta cinque dita su ciascuna delle zampe, che in realtà poco usate perché si muove serpeggiando.
Si nutre di vermi, insetti e piccoli artropodi mentre a sua volta è preda di uccelli rapaci, volpi e dal biacco, un altro serpente. I forestali di Sardegna Foreste raccomandano di non toccarlo e manipolarlo, non perché sia pericoloso, ma perché si tratta di un animale delicato, che soffre se spostato dal proprio habitat.
Una curiosità che è necessario conoscere: una leggenda metropolitana che è diffusa soprattutto in Sicilia ha portato alla credenza popolare che questo rettile sia attirato dall’odore del latte, entri nelle bocche dei lattanti, soffocandoli, o “rubi il latte” dalle mammelle di ovini e bovini. Solo una leggenda, appunto, perché questo piccolo sauro, come detto, è del tutto innocuo.
Perché questa diceria? Il gongilo in Sicilia è conosciuto anche con la denominazione “tirasciatu” (succhiarespiro) tipica della Sicilia, dovuta a questa inquietante leggenda, tramandata da secoli. Un’idea assurda. Il gongilo, come detto, si nutre d’insetti, e i rettili, non possedendo gli enzimi necessari a digerire il galattosio, non mangiano quindi latte e latticini (nonostante le credenze nessun serpente si nutre di latte).
La coda rappresenta quasi la metà della lunghezza totale, la testa è corta e poco appuntita. La coda è più fine rispetto al resto del corpo e le zampe, non sono adatte alla deambulazione ma servono solo per sorreggere il corpo.
Habitat:
Vive nei luoghi soleggiati e aridi, in prossimità delle spiagge, nelle vigne e nei campi, ma si può trovare anche nei giardini. Spesso si nasconde nelle fessure delle rocce o nei buchi sul terreno, ma può agevolmente scavare nella sabbia soffice o tra la vegetazione. Trascorre l’inverno, da novembre a marzo, nel sottosuolo o sotto grandi massi.
Si tratta di una specie ovovivipara, un tipo di riproduzione in cui le uova sono incubate e si schiudono nell’organismo materno. La femmina “partorisce” da 3 a 10 piccoli per volta, lunghi 4 cm e indipendenti.
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