Il bandito Samuele Stochino, la sua morte e il vilipendio del suo cadavere

Il bandito Samuele Stochino, la sua morte e il vilipendio del suo cadavere

Sono stati versati fiumi d’inchiostro sulla vicenda umana di Samuele Stochino, divenuto latitante nel 1917 per la falsa accusa di furto di bestiame. Intorno alla sua figura si sono costruite leggende popolari ed è stata romanzata, attribuendogli durante la lunga latitanza colpe non sue, in vari libri sulla sua vita. Anche la sua morte per lungo tempo è stata avvolta nell’inganno. Il vilipendio attuato sulla sua salma non ha mai avuto fine, come dimostra la presunta preparazione anatomica di una parte del suo corpo esposta nel Museo Anatomico della Cittadella Universitaria di Monserrato

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Nei rituali magici di un tempo, in base alle proprie esigenze lavorative si tentava di “legare” o “slegare” l’acqua. Così attraverso “is brebus” (formulari di parole immutabili tramandati fra da padre in figlio) conosciute da determinate persone, si tentava di avere il controllo del prezioso bene essenziale. La storia che stiamo per raccontarvi arriva da Seui, dove in tempi passati alla fine di ogni Primavera scoppiava la lotta tra contadini e fornaciai per “influenzare” le piogge.