Il 78,6% dei sardi ha completato il ciclo vaccinale. Solinas: “Ora i più giovani”
La Sardegna è fra le prime sette Regioni relativamente alla popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, con un dato che si assesta sopra la media nazionale
Continua a cresce nell’Isola il numero dei vaccinati contro il Covid-19. Secondo il rapporto settimanale della Fondazione Gimbe la Sardegna è fra le prime sette Regioni relativamente alla popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, con un dato che si assesta al 78,6%, superiore alla media nazionale che segna invece il 77,3%.
Cresce anche il tasso di copertura vaccinale con la terza dose, al 45,1%, per un totale di 231mila somministrazioni.
Per quanto riguarda l’andamento dei contagi, in un quadro epidemiologico che registra un trend di crescita in tutto il Paese, la Sardegna segna un incremento del 13%, più contenuto rispetto alla media nazionale che si assesta invece il 22,4%. Nell’Isola si registrano 192 casi positivi ogni 100mila abitanti, il terzo dato più basso a livello nazionale dopo Molise e Puglia e contro una media italiana di 418 casi.
Continuano a essere sotto soglia critica i tassi d’occupazione dei posti letto sia nelle degenze in area medica (6%, dato migliore rispetto alla media nazionale che segna il 10%) e nelle terapie intensive (4%, contro un dato nazionale che si attesta al 9%).
“L’evoluzione del quadro epidemiologico – dichiara il Presidente della Giunta, Christian Solinas – è seguito con la massima attenzione. In Sardegna la campagna di vaccinazione prosegue con forza. Oggi 1,3 milioni di sardi hanno completato il ciclo e in questa fase rileviamo una nuova crescita delle prime dosi. Crescono anche le terze dosi e siamo pronti a vaccinare i più giovani con il potenziamento degli hub e dei punti di vaccinazione. Abbiamo raggiunto risultati importanti e le priorità non cambiano, continueremo a tutelare la salute dei cittadini e le nostre attività produttive”.
“Il vaccino – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – resta la nostra arma più forte contro il virus e in questo senso i dati epidemiologici parlano chiaro soprattutto per ciò che riguarda le ospedalizzazioni. Le varianti, tuttavia, restano una minaccia e dobbiamo mantenere alta la guardia. Purtroppo il Covid ci ha sempre riservato delle sorprese. Siamo sulla strada giusta e i comportamenti individuali continueranno a fare la differenza in questa battaglia”
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