Il Senato affossa il Ddl Zan con la “tagliola”: bloccato l’iter della legge sul reato di omotransfobia
«Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà» ha commentato Enrico Letta, segretario del Pd.
Si blocca l’iter di approvazione del Ddl Zan.
Il Senato ha votato a favore della “tagliola”, il meccanismo che impone un limite di tempo massimo alla discussione parlamentare, per giungere immediatamente alla votazione finale.
Con voto a scrutino segreto 154 senatori hanno votato a favore della procedura, 131 contro, due si sono astenuti. Subito dopo c’è stato un applauso dai banchi del centrodestra. Con la tagliola salta l’esame di articoli ed emendamenti della legge che era stata approvata dalla Camera dei Deputati il 4 novembre 2020.
«Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il #ddlZan è il responsabile del voto di oggi al Senato – ha commentato il deputato primo firmatario Alessandro Zan -. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare».
«Punita l’arroganza di Letta – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini -. Ha rifiutato ogni dialogo e ogni proposta di cambiamento arrivate dalle famiglie, dalle associazioni, dal Papa e da esponenti del mondo LGBT e femminista. Risultato? DDL Zan bocciato, mesi e anni di discussioni inutili. Se si vuole ripartire da basi solide e condivise, togliendo dalla contesa i bambini, la libertà di educazione e la censura per chi ama e difende la famiglia, la Lega c’è».
«Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà» ha commentato Enrico Letta, segretario del Pd.
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