La ricetta di Vistanet: Fave sbriciolate, una ricetta antica adatta ai primi freddi autunnali
Questa ricetta affonda le sue radici in un passato lontano, a base di fave secche veniva poi arricchita con ingredienti diversi più o meno pregiati a seconda delle possibilità economiche della famiglia. Da piatto essenziale poteva trasformarsi una preparazione ricca.
Il risultato finale è una crema di fave, semplice da preparare ed economica nella sua versione più povera, richiede una cottura lenta e lunga circa due ore. Tre se le fave non vengono messe a bagno la sera prima.
Ingredienti per 6 persone:
500 gr di fave secche
20 gr pomodoro secco
una cipolla media
uno spicchio d’aglio
50 gr di dadini di lardo
olio extravergine d’oliva
2 litri d’acqua
Preparare un soffritto con la cipolla, il pomodoro secco e l’aglio finemente tritati e i dadini di lardo. Mentre il soffritto diventa dorato, pestate le fave secche con il batticarne eliminate le bucce e fatale saltare mezzo minuto nel soffritto. Aggiungete due litri di acqua fredda, il sale e lasciate bollire a fiamma bassissima, fino a quando le fave non saranno ridotte a una crema, ci vorranno un paio d’ore.
Un metodo più veloce è quello di metterle a bagno la sera prima e una volta ammorbidite sbucciarle.
In alcune versioni veniva aggiunto il semolino, in altre anche le bietole. Se poi si voleva preparare un piatto unico e le finanze lo consentivano, veniva aggiunta della carne, piedini di maiale, costolette o addirittura spezzatino.
Il “Succu faa” si serve tiepido su fette di pane civraxiu abbrustolite dopo averle cosparse di olio e strofinate con uno spicchio di aglio crudo. Chi vuole può insaporire con una spruzzata di pepe nero.
Ad accompagnare il piatto un vino rosso come per esempio il Cannonau.
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