La mannaia sul pronto soccorso di Isili. I sindaci rendono per protesta le fasce tricolori a Solinas
Durissimo il sindaco di Escolca Eugenio Lai: «Disgustoso il fatto che non solo non siamo stati ricevuti pur avendo annunciato la protesta, ma nessuno ha voluto prendere le fasce tricolori che sono rimaste appese al cancello di Villa Devoto».
I Sindaci della Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo e quello di Escalaplano hanno riconsegnato al Presidente Solinas le fasce tricolori rappresentanti delle comunità.
«Il nostro non è un segnale di resa, ma di lotta di un territorio unito che ha visto negarsi il diritto alla salute- spiega Eugenio Lai, primo cittadino di Escolca – Il Presidente Solinas ha disatteso gli impegni assunti e come se non bastasse è arrivata la mannaia sul pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Isili che mette a rischio le vite umane dei nostri concittadini. Disgustoso il fatto che non solo non siamo stati ricevuti pur avendo annunciato la protesta, ma nessuno ha voluto prendere le fasce tricolori che sono rimaste appese al cancello di Villa Devoto».
La drammatica situazione in cui versa l’ospedale “San Giuseppe” di Isili, in particolare il pronto soccorso, non solo mette in serio pericolo il lavoro svolto dai medici, dagli infermieri e da tutto il personale sanitario ma fa in modo che non si riesca più a garantire l’apertura H24 del servizio.
«È una situazione inaccettabile che, se da un lato mi induce a esprimere la mia piena solidarietà ai sindaci del Sarcidano e della Barbagia di Seulo, che oggi hanno appeso le fasce a Villa Devoto per protestare contro le promesse non mantenute della Regione, dall’altro mi ha spinto a presentare un esposto alla Procura di Cagliari”. Lo dichiara la deputata Mara Lapia, capogruppo di Centro democratico e componente della Commissione affari sociali e sanità della Camera, che chiede alla magistratura di fare chiarezza sulle cause che hanno portato all’inesorabile smantellamento del piccolo ospedale sino alla chiusura notturna del pronto soccorso.
«Al momento – sottolinea la parlamentare – il servizio è espletato da 3 medici a fronte dei 5 previsti dalla pianta. Di questi 2 sono strutturati ed uno convenzionato e vengono supportati da due medici del servizio del 118. Nelle ultime settimane, l’ ASSL di Cagliari, per sopperire alle gravi carenze, ha deciso di attivare l’ambulatorio di codici minori, affidandone la gestione alle guardie mediche. Un rimedio che si sta rivelando peggiore del male. I dubbi di legittimità di Nursind sulla riorganizzazione della gestione del pronto Soccorso del “San Giuseppe” e sull’ambulatorio di codici minori di recente istituzione, sono assolutamente fondati. L’attività dell’ambulatorio – osserva Lapia -, creato per risolvere momentaneamente la problematica, starebbe in realtà complicando ulteriormente la situazione, perché stanno sorgendo nuove criticità legate all’operatività del personale infermieristico che potrebbe essere chiamato a rispondere civilmente, penalmente o amministrativa nella gestione e trascrizione dei codici e nella gestione dei trasferimenti dal Pronto Soccorso all’ambulatorio dei codici minori».
La situazione descritta da Lapia potrebbe causare ritardi, disguidi e disfunzioni e esporre i pazienti e gli utenti del servizio di Pronto Soccorso a rischi per la salute. «Nel caso del presidio di Isili, che proprio perché situato in zona disagiata, deve essere dotato di un Pronto Soccorso con servizio H24 e personale medico dedicato all’emergenza-urgenza, appare dunque palese la violazione di legge e su questo ho presentato l’esposto. A rischio – è la sua conclusione – è il diritto alla salute degli abitanti di una trentina di comuni del Distretto sanitario del SarcidanoBarbagia di Seulo e Trexenta».
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