(PHOTOGALLERY) Jerzu: prende forma il progetto di un museo a cielo aperto
Tra le vie del paese di Jerzu, negli scorci della via principale, da ieri mattina, si possono ammirare dieci suggestive gigantografie in bianco e nero. Sono foto di un lontano passato, di persone emblematiche e di luoghi così radicalmente cambiati, che narrano la storia di una piccola realtà locale.
Tra le vie del paese di Jerzu, negli scorci della via principale, da ieri mattina, si possono ammirare dieci suggestive gigantografie in bianco e nero. Sono foto di un lontano passato, di persone emblematiche e di luoghi così radicalmente cambiati, che narrano la storia di una piccola realtà locale.
L’idea nasce in un gruppo di Facebook, da alcuni appassionati cultori del nostro paese che sfruttando i proventi della vendita del libro “Contus in tempus de pidèmida” scritto a tre mani da Tonino Serra, Gianfranco Loi e Mario Lai, hanno deciso di investire il ricavato per la realizzazione in iniziative culturali per il paese. Inizia così a prendere forma il progetto di un piccolo museo fotografico a cielo aperto. Col supporto tecnico di Fabrizio Contu, assessore alla cultura e al turismo di Jerzu, sono state realizzate dieci gigantografie di 2m x 1,50 da collocare, in accordo con i proprietari degli edifici, in diversi punti storici del paese.
Si parte dalla periferia in cui è installata una nostalgica foto di un gruppo di anziani seduti sul parapetto dell’antica strada di “Papabisu”, a seguire più avanti, dopo la chiesa parrocchiale, sul muro dell’albergo, in cui campeggia una splendida fotografia di giovani ciclisti del “47 che portavano ai ferrovieri le divise confezionate da Luisicu Carta, lo storico sarto del paese. Proseguendo il percorso, sulle pareti della casa di Albino Piroddi si intravede il postale della “Sita” la linea Lanusei – Genna ‘e Cresia con il tassista del paese, Laurino Lai, nel 1933 e più avanti, sulle pareti della casa Mereu e della casa Maxia, le foto che raccontano scene di vita quotidiana sulla via principale: uomini, ragazzi, bambini, che affollavano le vie del corso in una lontana domenica di maggio del 1941.
Ma vi è anche una splendida foto di due signore affacciate su di un suggestivo corso Umberto trafficato da bambini che corrono, adulti col cappello o il berretto, altre donne sui balconi ed una lussuosa auto storica. E poi c’è la suggestiva foto della stazione ferroviaria di Jerzu nel 1905. All’angolo col vecchio edificio comunale, si può invece ammirare un’antico scorcio del paese in cui s’intravede l’originale chiesa di San Sebastiano.
Infine il percorso si chiude col caseggiato della scuola elementare in cui campeggia una fotografia che raffigura la sua inaugurazione: tra una folla di persone, ai confini del paese, il 28 aprile del 1935.
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