Ospedale pediatrico Gaslini, resta in coma la bimba sarda quasi soffocata con sacchetto di plastica
Secondo le prime indagini svolte dai carabinieri del Nas su delega del pm Paolo Piras, potrebbe trattarsi di un incidente domestico causato per gioco da uno dei fratellini della bimba.
Resta in coma la bambina di cinque mesi ricoverata dal 6 giugno nell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, dopo aver rischiato di restare soffocata da un sacchetto di plastica, nel suo lettino, nel campo nomadi di Piandanna, alla periferia di Sassari. La mamma, che si era allontanata pochi minuti dalla piccola per svolgere delle faccende domestiche, aveva trovato la figlioletta priva di sensi fra le lenzuola, con una busta di plastica sulla testa, e aveva chiamato immediatamente i soccorsi.
Come riporta l’Ansa, la bimba era stata prima trasportata dal 118 nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Sassari, e poi trasferita a Genova con un volo speciale dell’Aeronautica militare attivato dalla Prefettura sassarese.
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Sardegna, diminuiscono le opere pubbliche incompiute. Solinas: “Forte accelerazione per sbloccare cantieri”
L'assessore Salaris: "Oggi più che mai siamo determinati nella volontà e nell’impegno di smuovere ciò che era paralizzato".
Sono passate da 66 (anno 2019) a 53 (anno 2020) le opere incompiute in Sardegna, con uno scarto di 13 opere pubbliche che testimonia l’impegno della Regione nella realizzazione di quelle infrastrutture strategiche ma bloccate. La forbice si allarga ancora di più se si prende in considerazione il dato del 2018, quando le opere pubbliche ferme erano 80 (34% in meno in due anni).
“I dati e le percentuali, elaborati sulla base degli elenchi trasmessi dai Comuni, raccontano il lavoro virtuoso svolto dalla Regione nel corso di questi due anni – spiega il Presidente della Regione Christian Solinas -. La Sardegna ha avviato positivamente la stagione dello sblocco dei cantieri, arrivando a risultati importanti sia sul fronte della modernizzazione infrastrutturale e sia sulla realizzazione di interventi complessi fermi ormai da anni. L’attenzione per i territori – continua il Presidente – si è manifestata anche e soprattutto attraverso la volontà di dare risposte immediate a Comuni e agli Enti locali anche sul fronte degli interventi da portare a compimento, per garantire sempre più servizi ai cittadini e alle cittadine sardi e per combattere mali atavici come lo spopolamento e l’isolamento dei territori”, ha concluso evidenziando l’importante azione svolta per ridurre tempi di attuazione delle opere.
Si tratta di opere di pertinenza comunale come scuole, piscine, palestre, asili nido, auditorium e parchi, oltre strade, ponti, viadotti; in alcuni casi si parla di interventi fermi da oltre vent’anni. “Le incompiute rallentano le economie dei territori e, laddove permangono a distanza di venti o trent’anni, rappresentano il fallimento della politica – evidenzia l’Assessore dei Lavori Pubblici Aldo Salaris – Siamo impegnati ad accelerare quanto più possibile la realizzazione di interventi che riteniamo necessari per lo sviluppo economico della Sardegna.
Far ripartire i cantieri significa rimettere in moto l’economia e creare occupazione, trovando nuove opportunità di lavorio anche per chi, in questa delicata fase storica, lo ha perso. Oggi più che mai – conclude l’Assessore – siamo determinati nella volontà e nell’impegno di smuovere ciò che era paralizzato”.
L’Assessore Salaris ha evidenziato anche l’importante lavoro che si sta portando avanti su alcune incompiute storiche come la diga di Cumbidanovu, sotto costante monitoraggio da parte della Regione, presente anche nell’ultimo elenco ma la cui progettazione verrà completare a breve (si prevede il riappalto entro l’anno).
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