“Stop tamponi anali ai nostri cittadini”: la richiesta del Giappone alla Cina
Alcuni cittadini giapponesi hanno riferito di essere stati sottoposti al tampone anale, una procedura che ha causato loro una grande sofferenza psicologica
Basta tamponi anali per i cittadini giapponesi che entrano in Cina: è la richiesta avanzata alle autorità sanitarie cinesi da parte del governo giapponese.
Il test, riservato per i casi ad alto rischio e ritenuto molto più affidabile degli altri, prevede l’inserimento nel retto di un tampone di 2,5-5 centimetri, che viene poi testato per verificare la presenza del virus. Secondo le autorità cinesi, le tracce di virus potrebbero rimanere rilevabili per un tempo più a lungo nei campioni fecali rispetto alle vie respiratorie.
Ma il capo segretario di gabinetto del governo del Giappone, Katsunobu Kato, ha protestato a nome dei concittadini durante una conferenza stampa: “Alcuni cittadini giapponesi hanno riferito alla nostra ambasciata in Cina di essere stati sottoposti al tampone anale, una procedura che ha causato loro una grande sofferenza psicologica”.
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