Se il Governo ha stabilito il rientro a scuola l’11 gennaio per gli istituti superiori e con la presenza degli studenti al 50%, le singole regiorni stanno decidendo in maniera autonoma. Il veneto per esempio farà come la Sardegna, mentre il Piemonte ha fissato la riaperture per il 18 gennaio.

Nell’Isola si è deciso ieri in una riunione che ha coinvolto il Governatore Solinas, gli assessori competenti, alla Sanità, Istruzione, Trasporti e Ambiente e il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale e i prefetti della Sardegna. Si è deciso di far riaprire le scuole superiori, con la frequenza la 50% in presenza, dal 1 febbraio.

Manca ancora l’ordinanza del presidente Solinas a sancirne l’ufficialità, ma salvo sorprese dell’ultimo minuto, il documento verrà emanato a momenti.

Sarà il presidente della Regione Christian Solinas, a prendere la decisione finale sulla riapertura delle scuole il 1 febbraio – come riporta ANSA -.

Il governatore in tal caso adotterà un’ordinanza, ma l’Isola è sempre più orientata a riaprire le scuole superiori, nel rispetto del 50% degli studenti in presenza, il primo lunedì del prossimo mese.

Questo quanto emergerebbe dal Comitato operativo regionale concluso poco fa, e al quale hanno partecipato gli assessori della Sanità Mario Nieddu, dell’Istruzione Andrea Biancareddu, dei Trasporti Giorgio Todde e dell’Ambiente Gianni Lampis, oltre al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani e ai prefetti.

Nessuna differenza invece, come nel resto d’Italia, per scuole dell’infanzia, elementari e medie che riapriranno regolarmente in presenza il 7 gennaio.