Dopo il dispiacere per il musicista sardo di fama internazionale Paolo Fresu, che ha visto la sua manifestazione culturale “Time in jazz” esclusa dai contributi della Legge 7 della Regione Sardegna che finanzia le manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico dello spettacolo e della cultura, ecco arrivare un’altra brutta notizia per il mondo della cultura sardo: anche il Festival dei Tacchi, che recava lustro all’Ogliastra intera da anni, è stato escluso dai contributi regionali.
A dare la notizia sui social il direttore artistico del Festival, Giancarlo Biffi: «Noi ci abbiamo provato. Ci abbiamo provato in ogni modo, con tutte le nostre forze, a non fare saltare la 21^ edizione del
Festival dei Tacchi. E ci siamo riusciti, così il 4 agosto abbiamo dato il via a una delle migliori edizioni del Festival. Lo dovevamo fare per noi, per il mondo del teatro, per la comunità di Jerzu, per la Sardegna, per l’Italia intera. Dopo mesi di lockdown, di anestetizzazione sociale, ci sembrava giusto, corretto, importante. Ci sentivamo obbligati a reagire, nonostante le restrizioni, le difficoltà, l’aumento dei costi; nella convinzione che saremmo stati sostenuti non solo dal Comune di Jerzu, ma anche (come in tutti questi anni) dall’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna ma purtroppo così non è stato».
«Si doveva ripartire e noi l’abbiamo fatto convinti. Nella certezza, rivelatasi purtroppo illusoria, che la politica ci avrebbe seguito. Invece, nella “Roulette russa” dei finanziamenti regionali il Festival dei Tacchi, così come tanti altri storici festival, è stato escluso. Un’altra botta, per un settore tra i più penalizzati e che giorno dopo giorno vede dissolversi dinanzi a sé ogni prospettiva. Ma nonostante questo l’Amor mio non muore» conclude Biffi con rammarico.
Tanti gli attestati di stima e sconcerto sui social da parte degli operatori culturali dell’Isola e degli affezionati del Festival dei Tacchi.

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