Ieri la partita di Champions League Juventus-Dinamo Kiev (vinta 3-0 dai bianconeri) all’Allianz Stadium di Torino è stata arbitrata dalla francese Stephanie Frappart, prima donna a dirigere una sfida di CL.

Tanta personalità e nessun timore reverenziale per la 36enne di Herblay.

Stephanie Frappart aveva 13 anni quando ha cominciato ad arbitrare, salendo passo dopo passo sulla scia di due pioniere, la svizzera Nicole Petignat, la prima donna ad arbitrare la Coppa UEFA in 2003, e la tedesca Bibiana Steinhaus, prima arbitro donna in un grande campionato europeo. “È allo stesso tempo un privilegio, un onore e una responsabilità. Spero che la mia carriera incoraggi le giovani a impegnarsi come arbitri”, aveva dichiarato Frappart nell’estate del 2019, prima di cominciare la sua prima stagione completa nella Ligue 1, interrotta lo scorso marzo dal coronavirus. Tra i tanti complimenti ricevuti in questi anni, anche quello dell’allenatore del Liverpool, Juergen Klopp, dopo la finale di Supercoppa 2019 vinta contro il Chelsea: “C’era tanta pressione per questo momento storico ma è rimasta calma e ha fatto tutto al meglio. Si merita il massimo rispetto”.

Centinaia di macchine la sera del 1 dicembre hanno sfilato per il porto di Arbatax per rivendicare il diritto alla mobilità, dopo l’annuncio della sospensione di alcune tratte marittime della Tirrenia.

Gli organizzatori, dopo il successo ottenuto dalla prima manifestazione, hanno deciso di fare il bis e di chiamare a raccolta, in una seconda protesta pacifica, i manifestanti per questa sera.

Appuntamento sempre al Porto di Arbatax.

«Il ferro va battuto quando è caldo – spiega Francesca Melis, tra gli organizzatori –  Indiciamo per sabato 5 dicembre un’altra manifestazione per ribadire la nostra volontà ad avere risposte chiare su questo grave problema dei trasporti che affligge l’Ogliastra da tanti, troppi anni. Appuntamento alle ore 20 alla Darsena dei Pescatori per procedere, una volta riuniti tutti, in modo ordinato e in massima sicurezza verso il porto di Arbatax. Alle 21.30 ognuno farà rientro nella propria abitazione rispettando le norme vigenti. Facciamo in modo di diffondere il più possibile la notizia, attraverso tutti i mezzi a nostra disposizione.
Ad oggi la nave prevista per sabato non è prenotabile! Martedì eravamo in tanti, ci siamo visti, ci siamo contati. Forse nessuno di noi si aspettava una simile partecipazione. Scendiamo di nuovo a manifestare per noi che martedì c’eravamo, per chi speriamo si unisca a noi, e per tutti quelli che sono solidali ma lontani. Noi ci siamo ma non ci stiamo!»