Questa sera – alle 16:00 – il Tortolì Calcio ritornerà a disputare una gara ufficiale nel proprio stadio, dopo la conclusione dei lavori che hanno interessato il Fra Locci.

Un nuovo look per lo storico stadio tortoliese, con il rifacimento del campo da gioco in erba sintetica e le opere necessarie all’omologazione dell’impianto sportivo.

Per l’occasione, abbiamo avuto il piacere di raccogliere le parole di Andrea De Murtas, giovane e competente direttore sportivo rossoblù.

«Si ritorna a casa dopo 4 anni – dice il dirigente – una grande emozione anche se a causa delle misure Covid-19 non potranno essere presenti tutti i tifosi. Anche se saranno disponibili ben 300 posti, applicando la formula della Federazione, calcolata in base alla capienza totale del Fra Locci.»

I rossoblù affronteranno la Tharros, una classica del calcio dilettantistico regionale sardo che promette spettacolo. Racconta De Murtas: «La squadra di Oristano è una delle favorite del campionato che abbiamo affrontato tante volte nella nostra lunga storia. Ricordo lo spareggio disputato al Quadrivio di Nuoro nei primi anni del 2000, ci giocavamo l’accesso in Eccellenza. E tante altre sfide nelle massime categorie regionali.»

Anche i giocatori attendono trepidanti l’esordio al Fra Locci, spiega il ds: «I nostri ragazzi in gran parte tortoliesi e ogliastrini, quindi vorranno fare bella figura. Così come anche gli altri giocatori non autoctoni, ma altrettanto attaccati alla maglia. Un nome su tutti Antonino D’Agostino, ex giocatore del Cagliari da 7 stagioni con noi, oramai un tortoliese d’adozione.»

Una partita sentita, che ha giocato brutti scherzi agli ogliastrini nella scorsa giornata di campionato, come svela il dirigente: «A Villamassargia abbiamo subito una pesante sconfitta. Negli spogliatoi prima della gara, sentivo in tanti parlare della sfida di oggi e mentalmente abbiamo pagato la poco concentrazione in quella sfida.»

Dietro l’esordio di oggi, c’è  stato un lavoro di un’intera settimana del Tortolì, per predisporre al meglio tutte le misure di sicurezza anti Covid-19 e far trovare al meglio l’impianto sportivo.

Conclude De Murtas: «Chiedo ai nostri sostenitori di arrivare almeno con una mezz’ora d’anticipo al Fra Locci, affinché possiamo sbrigare al meglio tutte le operazioni di ingresso allo stadio in sicurezza. E li ringrazio per il sostegno caloroso che trasmetteranno ai nostri ragazzi, quello non mancherà.»

Buone notizie per il Villagrande Calcio, che questa domenica potrà scendere di nuovo in campo, dopo la sospensione della gara dell’ultima giornata.

La dirigenza ogliastrina aveva chiesto e ottenuto dalla Federazione, il rinvio della gara di campionato della scorsa giornata contro il Bari Sardo, valevole per la terza giornata del Girone A di Prima Categoria.

La richiesta era dovuta all’esigenza di tutelare la salute dei propri tesserati e avversari, in quanto due giocatori della squadra erano venuti a contatto con alcune persone risultate positive al Covid-19.

I due calciatori sottoposti al test del tampone, hanno ricevuto nei giorni scorsi l’esito negativo al coronavirus e quindi l’allarme è rientrato.

«Siamo felici per i nostri due ragazzi – afferma la presidentessa Filomena Dessì – e speriamo che il virus risparmi il più a lungo possibile Villagrande.»

Spiega Dessì: «Noi stiamo facendo di tutto per seguire alla lettera il protocollo anti Covid-19, durante le partite di calcio e gli allenamenti, per salvaguardare la salute di tutti. Lunedì abbiamo fatto una riunione tra dirigenti e calciatori, per migliorare se possibile tutti i nostri comportamenti.»

La presidentessa è realista però sull’aumento dei casi di positività nell’Isola: «La situazione è preoccupante, pertanto bisogna chiedersi se non sia giusto sospendere il campionato. Il nostro Girone è composto da squadre ogliastrine, del cagliaritano e del sarcidano. Non si rischia una diffusione del Covid-19, da una zona all’altra con un calciatore positivo? Ricordo a tutti che il calcio è uno sport di contatto.»

Afferma la dirigente: «Il protocollo messo a punto nei mesi scorsi, non è attualmente difficilmente dalle società dilettantistiche, innanzitutto per le strutture. Inoltre i tesserati sono studenti o lavoratori, che non giocano a calcio per professione. Oltre al rischio della salute per loro e i propri familiari, ci sarebbero ripercussioni in campo lavorativo o scolastico, in caso di positività al virus.»

Conclude Filomena: «Sarebbe il caso che la LND iniziasse a riflettere seriamente sulla sospensione della stagione calcistica dilettantistica in corso. La salute viene prima di tutto, e penso sia venuto il momento di prendere delle decisioni per salvaguardarla.»