In sicurezza il Rio Sologo dopo il disastro dell’alluvione del 2013

È stato collaudato solo dopo il lock down il grande lavoro di ripristino e miglioramento dell’alveo del Rio Sologo, nel tratto in cui si immette nel Cedrino, vicino all’abitato di Galtellì.
È stato collaudato solo dopo il lock down il grande lavoro di ripristino e miglioramento dell’alveo del Rio Sologo, nel tratto in cui si immette nel Cedrino, vicino all’abitato di Galtellì. Nel 2013 l’alluvione aveva provocato dei danni considerevoli agli argini naturali, alle campagne circostanti e alla viabilità rurale e per questo si è reso necessario intervenire per ripristinare l’originaria conformazione dell’alveo.
“Siamo potuti intervenire grazie a un finanziamento dell’Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici, Servizio del Genio Civile di Nuoro con un importo complessivo di 3 milioni di euro – spiega Ambrogio Guiso presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale -. Questo ci ha permesso quindi di effettuare un serie di interventi che permettessero di ripristinare la regolare funzionalità idraulica delle opere a protezione delle sponde del Rio Sologo”.
Il punto interessato dall’evento alluvionale e che è stato oggetto dell’intervento parte dalla briglia di Su Manganu fino alla confluenza con il fiume Cedrino.
“Per un tratto di circa 2 chilometri si è proceduto alla pulizia della vegetazione – spiega ancora Guiso -, al ripristino dell’originaria sezione di deflusso: si è lavorato riempiendo le zone svuotate dalla piena e rimuovendo i detriti accumulati nei tratti dove l’acqua perde velocità. Nel dettaglio – continua Guiso – per la protezione delle sponde sono stati installati dei massi di scogliera, e contemporaneamente si è proceduto a rendere fruibili le strade rurali danneggiate parallele al fiume. Sono state inoltre ripristinate le recinzioni ai terreni privati”.
I lavori sono partiti a giugno del 2018 e sono stati effettuati in 18 mesi, e solo per via dei ritardi dovuti al blocco per il Corona Virus, sono stati collaudati qualche mese fa.
“L’evento alluvionale del 2013 purtroppo ha lasciato strascichi evidenti ancora a 7 anni da quando si è verificato – conclude Guiso – Purtroppo anche gli interventi hanno bisogno di tempo per essere programmati ed eseguiti, ma ora siamo sicuri che il lavoro fatto, ha restituito maggiore sicurezza per un territorio ad alta vocazione agricola”.
Cavalcavia Prato Sardo inagibile. Confindustria: “Situazione non sostenibile, intervenire subito”

La situazione non è sostenibile: i disagi dei cittadini e il danno anche economico per gli imprenditori e gli autotrasportatori che tutti i giorni devono recarsi nell’area industriale aumentano. Nonostante le rassicurazioni dell’Anas la preoccupazione resta alta anche per la sicurezza e il rischio quotidiano di incidenti e tamponamenti.
È trascorso un mese dall’incidente che ha danneggiato il cavalcavia in uscita dalla zona industriale di Prato Sardo e la situazione si sta facendo sempre più grave, anche perché a fronte di un aumento del traffico resta assolutamente inadeguato il sistema della viabilità in uscita da Prato Sardo verso Nuoro e in entrata dalla SS 131 sia per chi è diretto verso l’area industriale, sia per chi viaggia verso la città capoluogo.
La situazione non è sostenibile: i disagi dei cittadini e il danno anche economico per gli imprenditori e gli autotrasportatori che tutti i giorni devono recarsi nell’area industriale aumentano. Nonostante le rassicurazioni dell’Anas la preoccupazione resta alta anche per la sicurezza e il rischio quotidiano di incidenti e tamponamenti.
Confindustria Sardegna Centrale picchia duro: «È assolutamente necessario avviare immediatamente il cantiere sul cavalcavia anche perché a quanto ci risulta tali lavori di manutenzione straordinaria rientrano all’interno di un accordo quadro e c’è già l’impresa pronta a intervenire. L’auspicio è che non si perda altro tempo e che ci sia il massimo impegno affinché i lavori di ripristino possano concludersi ben prima del termine indicato dei 50 giorni, che ci paiono un’enormità data l’entità dell’intervento.
Inoltre, nonostante gli impegni presi la settimana scorsa, la segnaletica resta carente e insufficiente soprattutto per chi dalla SS 131 deve recarsi verso l’area industriale di Prato Sardo. Lo stallo potrebbe risolversi se ci si affidasse a un’impresa locale, considerato che l’impresa incaricata non è in grado di agire nei tempi che la situazione richiede. Rinnoviamo quindi il nostro invito all’Anas e all’Amministrazione comunale affinché intervengano nei tratti di loro competenza.
Come abbiamo già avuto modo di dire durante le riunioni della scorsa settimana, l’auspicio è che ci sia il massimo sforzo da parte dei soggetti competenti per andare incontro alle legittime esigenze degli operatori dell’area industriale, di coloro che vi lavorano e dei semplici cittadini che, per evitare lunghi tragitti peraltro in strade male indicate, in molti casi rinunciano a recarsi a Prato Sardo, dove operano attività produttive e hanno sede importanti attività commerciali e servizi ai cittadini.
Questa situazione dà ancora più amarezza se si pensa che si parla da almeno dieci anni della realizzazione di uno svincolo diretto che colleghi Prato Sardo alla SS 131, intervento infrastrutturale inserito da ultimo anche all’interno del Piano di rilancio del Nuorese, che con i 55 milioni di euro stanziati e non spesi rappresenta a oggi un vero e proprio flop».

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