Nasce Babudu, progetto realizzato in Niger da Claudia Aru e Simone Soro

“Babudu” è solo uno dei tanti progetti realizzati in Niger da Claudia e Simone in collaborazione con l’ong locale “Forge Arts” che si impegna a creare coscienza e consapevolezza tra la popolazione locale e tra i rifugiati, attraverso la musica e il teatro. “Babudu” nasconde dietro un ritmo incalzante e una melodia spensierata, un significato profondo, perché parla di diritto allo studio.
2 settimane, questo doveva durare la permanenza in Niger di Claudia Aru e Simone Soro, partiti a marzo per un progetto di scambio culturale e supporto psicosociale nel campo di profughi salvati dalla Libia di Hamdallaye a pochi chilometri dalla capitale, Niamey.
Tutto è nato da una collaborazione con UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) che si impegna in diversi angoli del mondo per dare aiuto a chi scappa dalle guerre e gli hanno affidato un incarico tanto importante quanto delicato. Solo che nel frattempo si è scatenata la pandemia e queste 2 settimane sono diventate 4 lunghi mesi in cui sono stati travolti da un vortice di emozioni che ha cambiato le loro vite, per sempre.
“Babudu” è solo uno dei tanti progetti realizzati in Niger da Claudia e Simone in collaborazione con l’ong locale “Forge Arts” che si impegna a creare coscienza e consapevolezza tra la popolazione locale e tra i rifugiati, attraverso la musica e il teatro. “Babudu” nasconde dietro un ritmo incalzante e una melodia spensierata, un significato profondo, perché parla di diritto allo studio.
In Niger solo l’11 % della popolazione ha accesso all’istruzione, l’unico sostegno vero che possiamo dare all’Africa, è aiutare la sua gente attraverso la costruzione di scuole e ospedali, solo così si libereranno dalla morsa del colonialismo bianco ancora opprimente, del terrorismo, dal fondamentalismo e delle guerre civili. Solo così li “aiuteremo a casa loro”. Ma, purtroppo, sono molto più funzionali al sistema in questo stato di degrado. Questo è il senso profondo dietro “Babudu”.
Claudia e Simone hanno lavorato con musicisti locali usando quel meraviglioso mezzo di comunicazione universale che è la musica che va oltre il colore della pelle, la provenienza e le singole culture. Il video è stato curato da: Robert Junior Théa, un giovane talento italo guineano residente in Niger.
Testo: Claudia Aru
musica: Claudia Aru, Simone Soro
basso: Matteo Marongiu Sig Redeyef
batteria: Nicola Ninu Vacca
Godjé: Ousmane Sango
Kalangou: Kabirou Dan Malam
Solista: Conforte Kossi
Coro: Amdatou Adamou, Binta Siddo Soumana, Réanatou Abdoulaye, Natou Aboubacari
video Robert Junior Théa
registrato da: Studio BAT, Niamey Niger
Mixing: Raffaele Pilia OctoMob studio
Mastered: Enrico ‘Kikko’ Sesselego sesselego.com.

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