Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano tre nuovi contagi nel nord dell’Isola.
Sono 1.388 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza.
In totale sono stati eseguiti 102.749 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 6, nessuno in terapia intensiva, mentre 13 sono le persone in isolamento domiciliare.
Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.232 pazienti guariti, più altri 3 guariti clinicamente. Resta invariato il numero delle vittime, 134 in tutto.
Sul territorio, dei 1.388 casi positivi complessivamente accertati, 259 sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 102 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 82 a Nuoro, 884 (+3) a Sassari.
Nasce Babudu, progetto realizzato in Niger da Claudia Aru e Simone Soro
“Babudu” è solo uno dei tanti progetti realizzati in Niger da Claudia e Simone in collaborazione con l’ong locale “Forge Arts” che si impegna a creare coscienza e consapevolezza tra la popolazione locale e tra i rifugiati, attraverso la musica e il teatro. “Babudu” nasconde dietro un ritmo incalzante e una melodia spensierata, un significato profondo, perché parla di diritto allo studio.
2 settimane, questo doveva durare la permanenza in Niger di Claudia Aru e Simone Soro, partiti a marzo per un progetto di scambio culturale e supporto psicosociale nel campo di profughi salvati dalla Libia di Hamdallaye a pochi chilometri dalla capitale, Niamey.
Tutto è nato da una collaborazione con UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) che si impegna in diversi angoli del mondo per dare aiuto a chi scappa dalle guerre e gli hanno affidato un incarico tanto importante quanto delicato. Solo che nel frattempo si è scatenata la pandemia e queste 2 settimane sono diventate 4 lunghi mesi in cui sono stati travolti da un vortice di emozioni che ha cambiato le loro vite, per sempre.
“Babudu” è solo uno dei tanti progetti realizzati in Niger da Claudia e Simone in collaborazione con l’onglocale “Forge Arts” che si impegna a creare coscienza e consapevolezza tra la popolazione locale e tra i rifugiati, attraverso la musica e il teatro. “Babudu” nasconde dietro un ritmo incalzante e una melodia spensierata, un significato profondo, perché parla di diritto allo studio.
In Niger solo l’11 % della popolazione ha accesso all’istruzione, l’unico sostegno vero che possiamo dare all’Africa, è aiutare la sua gente attraverso la costruzione di scuole e ospedali, solo così si libereranno dalla morsa del colonialismo bianco ancora opprimente, del terrorismo, dal fondamentalismo e delle guerre civili. Solo così li “aiuteremo a casa loro”. Ma, purtroppo, sono molto più funzionali al sistema in questo stato di degrado. Questo è il senso profondo dietro “Babudu”.
Claudia e Simone hanno lavorato con musicisti locali usando quel meraviglioso mezzo di comunicazione universale che è la musica che va oltre il colore della pelle, la provenienza e le singole culture. Il video è stato curato da: Robert Junior Théa, un giovane talento italo guineano residente in Niger.
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