Giornata ecologica alla Capannina di Arbatax: buone pratiche in difesa dell’ambiente

Sabato mattina si è tenuta nella spiaggia e nella pineta della Capannina a Tortolì una giornata ecologica a cura dell'associazione ambientalista Clean Coast Sardina
Sabato mattina si è tenuta nella spiaggia e nella pineta della Capannina a Tortolì una giornata ecologica a cura dell’associazione ambientalista Clean Coast Sardina con il patrocinio del Comune.
Come riporta il sito del comune, una decina di volontari provenienti da varie zone della Sardegna, ma non solo, tra loro anche alcuni volenterosi ragazzi stranieri tutti dotati di mascherine, armati di guanti e sacchetti hanno ripulito l’arenile arrivando oltre il ponticello dell’Ittiturismo.
Il bilancio della raccolta: 14 sacchi di rifiuto secco, 13 di plastica, due di vetro e lattine. Tante le cicche di sigarette, cassette di polistirolo, tappi di plastica sono stati ritrovati purtroppo dai volontari. Il tutto è stato differenziato e ritirato dal servizio di igiene del comune e i rifiuti sono trasferiti all’ecocentro.
A portare i saluti e ringraziarli a nome dell’Amministrazione Comunale l’assessore all’Ambiente Walter Cattari e la consigliera con delega al Turismo Michela Iesu.
«Una bellissima iniziativa dell’Associazione Clean Cost Sardinia che ringraziamo per l’entusiasmo mostrato e per aver scelto per questo appuntamento la nostra zona per la Giornata Ecologica. Un esempio di buone pratiche e sensibilità verso la difesa dell’ambiente, ancora grazie a tutti i partecipanti» è il commento dell’Assessore Cattari.

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(Foto) Leggende ogliastrine. Su presoni de Santu Perdu a Seui, un carcere tra le falesie

Secondo la credenza popolare questo anfratto, anticamente, sarebbe stato utilizzato come carcere dal villaggio scomparso di Santu Perdu.
Un’antica leggenda seuese narra di un luogo tra le falesie calcaree, terribile quanto angusto, adibito a carcere.
Un anfratto utilizzato dagli abitanti del villaggio scomparso di Santu Perdu – oggi scomparso – situato nel territorio comunale del paese montano.
Non è dato sapere per quali azioni si finiva imprigionati tra quelle rocce, ma difficilmente una volta all’interno il carcerato avrebbe potuto tentare la fuga.
Per entrare all’interno, ancora oggi, si deve passare attraverso un cunicolo molto stretto e accidentato. Una volta dentro, l’ambiente appare molto alto e stretto, chiuso da entrambi i lati da due massi franati.

Ph: Roberto Anedda
Per arrivare nella zona di Santu Perdu – omonima del villaggio – basta seguire la strada che porta alla foresta di Montarbu.

Ph: Roberto Anedda
L’antico abitato che un tempo si trovava alle pendici della prigione, secondo la leggenda, sarebbe scomparso a causa di una faida. A scatenarla la bella Maria Cadelana, durante una festa a Santa Lucia, altra località campestre del Comune di Seui. Il rifiuto della donna di ballare con diversi uomini, e accettando l’invito di un giovane avrebbe portato alla distruzione di interi villaggi.
Da qualche anno è stata recuperata la festa in onore di San Pietro, festeggiata nella località campestre dove sorgeva la chiesa in onore dell’apostolo di Gesù. Un luogo immerso nei boschi, dove poco distante passa la linea ferroviaria Mandas-Arbatax.

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