Orani, assalto a casa di un sessantenne.

L’intento dei malviventi era di portargli via i fucili.

Solo in casa, ha visto arrivare i rapinatori che l’hanno buttato a terra e imbavagliato. Dopo aver preso le armi, sono fuggiti.

Il sessantenne è stato poi portato all’ospedale di Nuoro per accertamenti.

È caccia ai rapinatori.

“Sa Murra”, gioco antichissimo, si lega nell’immaginario comune subito alla Sardegna ma affonda le radici nell’Antico Egitto e nell’epoca romana (allora si chiamava Micatio). Anche Manzoni ne parla ne I Promessi Sposi.

Proibito nei luoghi pubblici dal 1931 perché considerato gioco d’azzardo, oggi è tollerato e persino organizzato in tornei da appassionati.

Il gioco è un vero spettacolo: due (o due coppie) indovinano simultaneamente la somma delle dita mostrate, gridando “Murra!” se la somma è dieci. Il ritmo è frenetico, quasi musicale, e spesso serve un arbitro per decidere le contestazioni. Vince chi arriva prima a sedici, ma la rivincita è quasi obbligatoria.

Velocità, strategia e qualche discussione accesa: sa Murra è semplice da imparare, impossibile da ignorare.