Intervento record al Mater Olbia: 8 ore in sala operatoria per rimuovere un tumore al cervello

L'intervento è stato realizzato con successo. La paziente è una donna di 68 anni della provincia di Sassari
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Otto ore in sala operatoria per asportare un tumore complesso al cervello in una paziente di 68 anni. L’equipe di Neurochirurgia del Mater Olbia Hospital (Moh), coordinata da Alessandro Olivi, professore e neurochirurgo di fama mondiale e direttore unità operativa complessa di Neurochirurgia Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e da Giovanni Sabatino, responsabile del Reparto Neurochirurgia dell’Ospedale Mater Olbia, ha effettuato con successo un intervento chirurgico per via craniotomica di asportazione con tecnica microchirurgica di un meningioma del forame magno. Come riportato sul sito dell’ospedale olbiese, l’intervento, molto delicato a causa della collocazione e dell’ingente dimensione del tumore da trattare, è stato effettuato martedì 16 giugno ed è durato più di otto ore.
“La paziente trattata è una signora di 68 anni della provincia di Sassari portatrice dal 2014 di un meningioma localizzato in prossimità del forame magno, a stretto contatto con il tronco cerebrale. L’intervento eseguito rappresenta uno dei più complessi tra quelli che si possono oggi effettuare in neurochirurgia, e questo per un duplice motivo: da una parte la localizzazione profonda della lesione, per cui era molto difficile intervenire, dall’altra la dimensione molto cospicua della massa collocata proprio vicino al tronco cerebrale, dove hanno sede i centri che controllano diverse funzioni vitali, come quelle respiratorie, cardiocircolatorie, dei movimenti oculari, uditive e motorie”, ha spiegato Olivi.
L’indicazione all’intervento chirurgico è arrivata dopo una attenta valutazione multidisciplinare eseguita presso l’Ambulatorio di Neurochirurgia del Mater Olbia Hospital – una struttura moderna e dinamica, nata grazie alla collaborazione fra Qatar Foundation Endowment e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs – e alla quale la paziente è approdata dopo che gli esami radiologici di follow-up, eseguiti negli ultimi anni, documentavano un progressivo aumento dimensionale del tumore. L’intervento è stato completato con successo e in sicurezza, grazie anche alle più moderne tecnologie offerte dalla nuova struttura ospedaliera olbiese, tra le quali la presenza in sala operatoria di un microscopio di ultima generazione, la Tac intraoperatoria e il monitoraggio neurofisiologico continuo delle funzioni vitali e l’aspiratore ad ultrasuoni.
“La presenza di queste strumentazioni di ultima generazione – sia dal punto di vista radiologico, per studiare in modo dettagliato l’approccio, sia da quello che noi chiamiamo ‘navigazione avanzata’, molto simile come concetto alla navigazione che usiamo per guidare l’auto – ci ha consentito durante l’intervento di identificare e salvaguardare tutte le strutture vitali su cui siamo intervenuti”, ha continuato il neurochirurgo. “Grazie alla Tac intraoperatoria tridimensionale, ad esempio, abbiamo avuto conferma in tempo reale, quando ancora la paziente era in sala operatoria, del buon esito dell’intervento e dell’assenza di complicanze emorragiche. La complessa operazione ha avuto una durata di circa otto ore. La paziente sta ora molto bene. Portata lentamente al risveglio, è stata sin dal giorno dopo in grado di comunicare e svolgere alcune semplici attività”.
Il Mater Olbia Hospital conferma così la sua vocazione a essere, non solo una struttura fondamentale per l’intera Sardegna, ma sempre più polo d’eccellenza e punto di riferimento. “E’ questo un segno molto importante perché il Mater Olbia, grazie a una tecnologia particolarmente sofisticata e a un’organizzazione trasversale e multidisciplinare, ha consentito alla nostra equipe, coordinata anche da Giovanni Sabatino, di portare a termine questo tipo di intervento, tra i più complessi annoverabili in neurochirurgia”, ha concluso Olivi.
E dal 23 giugno, ogni mattina, presso il nostro ospedale sarà attivato un ambulatorio Neuro-oncologico in cui sarà possibile eseguire una valutazione ambulatoriale neurochirurgica specifica per la diagnosi, il trattamento ed il follow-up delle patologie tumorali cerebrali e spinali come meningiomi, metastasi, gliomi e neurinomi. Il team della Neurochirurgia del Mater Olbia, si trova da lungo tempo ad affrontare le problematiche relative alla scoperta inaspettata di un tumore cerebrale e allo smarrimento che il paziente può provare nella gestione di una patologia che può presentare differenti aspetti clinici e terapeutici. E’ per questo motivo che l’Ambulatorio di Neurochirurgia Tumorale Cerebrale e spinale si dedica all’assistenza del paziente a 360°, anche grazie alle più moderne attrezzature e ai più sofisticati ausili intraoperatori, al fine di garantire la migliore qualità di cura ed il miglior servizio al cittadino che la Regione Sardegna possa offrire.

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A Porto Torres c’è ancora la casa dove visse Andrea Parodi. Ci vive il figlio ed è bellissima

La sua voce e la sua eredità continuano a vivere, e quella casa a Porto Torres rimane un piccolo santuario del suo talento e del suo spirito sardo.
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Lo sapevate? A Porto Torres, città natale di Andrea Parodi, c’è ancora la sua casa, oggi abitata dal figlio Luca e dalla sua famiglia. Un luogo che conserva il ricordo di una voce unica, capace di raccontare la Sardegna con intensità e passione.
Andrea Parodi, fondatore dei Tazenda e voce simbolo dell’isola negli ultimi trent’anni, ha segnato la storia della musica sarda: dal successo a Sanremo con “Spunta la luna dal monte” alla collaborazione con Fabrizio De André, fino alle ultime note insieme a Noa e Al Di Meola.
Diplomato capitano di lungo corso, il mare avrebbe potuto essere il suo palco alternativo, ma la musica lo ha scelto come protagonista. Il suo ultimo concerto risale al 22 settembre 2006 all’Anfiteatro Romano di Cagliari, pochi giorni prima che il tumore lo portasse via il 17 ottobre.
La sua voce e la sua eredità continuano a vivere, e quella casa a Porto Torres rimane un piccolo santuario del suo talento e del suo spirito sardo.

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