L’indice Rt a Nuoro non è calcolabile. Le riflessioni del sindaco Andrea Soddu

La Regione ha comunicato l’indice Rt relativo ai comuni della Sardegna e quello di Nuoro, così come quello della gran parte dei comuni sardi, è risultato non calcolabile per la presenza di un basso numero di contagi. Le riflessioni del sindaco Soddu
La Regione ha comunicato l’indice Rt relativo ai comuni della Sardegna e quello di Nuoro, così come quello della gran parte dei comuni sardi, è risultato non calcolabile per la presenza di un basso numero di contagi.
Ad oggi il numero è fermo a 22, quindi al di sotto della soglia minima di 30 necessaria, come ha spiegato il presidente Solinas, per ottenere un dato attendibile sulla trasmissibilità del virus tra la popolazione.
«Se da un lato il numero di contagi registrati ci riempie di gioia e ci fa guardare al futuro con ottimismo, dall’altro l’impossibilità di calcolare l’indice si rivela, paradossalmente, un forte limite per l’azione dei sindaci, ai quali, con l’ordinanza regionale del 2 maggio, è stata demandata la possibilità di adottare le ordinanze sulla riapertura delle attività proprio in base alla conoscenza del dato stesso, che si sarebbe dovuto attestare in un valore pari o inferiore allo 0,5. In assenza non è possibile stabilire l’effettiva diffusione del virus sul territorio» afferma il sindaco di Nuoro Andrea Soddu.
«Un altro aspetto di non secondaria importanza è che gli istituti nazionali preposti non hanno ancora emanato linee guida ufficiali sulle misure igienico-sanitarie che gli esercenti dovranno rispettare e che dovrebbero essere indicati nelle ordinanze e che i proprietari delle attività devono osservare dal primo momento della riapertura – prosegue Soddu – Una mancanza di cui si sono fatti portavoce anche i rappresentanti delle partite Iva che ho incontrato ieri in municipio e con cui ho pienamente concordato. Per loro, per tante famiglie, per l’intera città, non poter riavviare l’attività già da lunedì rappresenta una doccia fredda, ma allo stato attuale non è possibile dare il via libera. Ho detto loro, e confermo anche ora, che siamo pronti ad adottare qualsiasi ordinanza di riapertura non appena la Regione ci metterà nelle condizioni di farlo potendo garantire la tutela dei clienti, dei dipendenti e degli stessi datori di lavoro, i quali rischierebbero di incorrere in pesanti illeciti amministrativi e penali».
«Come dimostrato nei giorni scorsi con la riapertura del cimitero e dei parchi pubblici, l’amministrazione non si tirerà indietro ed è pronta a prendersi le sue responsabilità, ma non a rischio della salute dei cittadini» conclude il primo cittadino nuorese.

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Coldiretti. “Dopo due mesi riaprono finalmente i mercati di Campagna Amica”

«In questi due mesi abbiamo comunque garantito la spesa a km0 ai cittadini con la consegna a domicilio – ricorda il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – E i cittadini hanno apprezzato e dimostrato sensibilità e vicinanza agli agricoltori e al territorio, consentendo alle aziende agricole rimaste senza mercati di limitare le perdite».
Riaprono i mercati di Campagna Amica dopo quasi due mesi di chiusura per il lockdown, durante il quale sono rimasti aperti solo quelli di Nuoro, Abbasanta e il mercato coperto di Oristano.
Il primo mercato a riaprire è stato quello di Sorso, il 28 aprile, seguito da Oristano (giovedì 7) e Sant’Antioco (venerdì). La settimana che sta per cominciare vedrà la riapertura di quasi l’80 per cento dei mercati di Campagna Amica sardi mettendo a disposizione delle famiglie una varietà di prodotti che vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori per una spesa annua che prima dell’emergenza ha raggiunto oltre i 10milioni annui (2,5 miliardi di euro a livello nazionale).
«In questi due mesi abbiamo comunque garantito la spesa a km0 ai cittadini con la consegna a domicilio – ricorda il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – E i cittadini hanno apprezzato e dimostrato sensibilità e vicinanza agli agricoltori e al territorio, consentendo alle aziende agricole rimaste senza mercati di limitare le perdite».
La spesa contadina con la chiusura dei mercati è crollata in Italia del 61% come è emerso da un’analisi Coldiretti/Ixè presentata in occasione dell’avvio della Fase 2 dell’emergenza sanitaria con la riapertura dei mercati di Campagna Amica in tutta Italia che ha stravolto i consumi alimentari dei cittadini con il boom negli acquisti di conserve di tonno (+17%), ortaggi surgelati (+28%) e legumi in scatola (+36%) secondo elaborazioni su dati Ismea.
Un momento atteso da quasi sei italiani su dieci (59%) che hanno fatto la spesa dal contadino almeno una volta al mese nell’ultimo anno per acquistare prodotti locali, freschi e di stagione a km0 direttamente dai produttori.
La riapertura dei mercati contadini è una opportunità anche per l’82% degli italiani che secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, con l’emergenza sanitaria cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy.
Nei mercati di Campagna Amica sono state adottate tutte le precauzioni per garantire la sicurezza con la disponibilità di disinfettanti, l’invito a non toccare la merce e ingressi contingentati per evitare affollamenti.
L’alta qualità dei prodotti più freschi, saporiti e genuini è la principale ragione di acquisto diretto dall’agricoltore per il 71% degli italiani secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali che salgono sul podio delle motivazioni, seguite dalla convenienza economica.
Le vendite dirette in Italia garantiscono lavoro e futuro a oltre 20mila persone con i mercati che oltre a essere luogo di acquisto diventano anche occasioni di educazione e cultura sono un aiuto concreto per contrastare la tendenza allo spopolamento dei centri urbani dove chiudono negozi e botteghe con evidenti effetti negativi legati alla taglio dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza.
«Durante l’emergenza seppur tra tante difficoltà – afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – siamo riusciti a strutturare un nuovo servizio di consegna a domicilio che garantiremo anche in futuro, ampliando i servizi e consentendo anche a chi non può andare ai mercati di portare a tavola i prodotti agricoli a km0».
Il sito www.spesaamicasardegna.it rimarrà infatti sempre attivo. Al momento le consegne a domicilio si effettueranno su Cagliari e hinterland ma non si esclude per il prossimo futuro l’allargamento ai maggiori centri della Sardegna.

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