Coronavirus e condizionatori: sono davvero pericolosi o no? Ecco le regole da seguire

Con l'arrivo del caldo in tanti si pongono la domanda: l'aria condizionata favorirà il contagio da Coronavirus? E in ufficio? Come ci si deve comportare per limitare il pericolo? La Società Italiana di Medicina Ambientale ha elencato una serie di consigli pratici
Covid-19 e condizionatori: potenziale pericolo o no? Come comportarci per limitare al massimo la preoccupazione relativa al loro utilizzo? Con la Fase 2 appena iniziata, e in vista del caldo estivo ormai alle porte, la Società Italiana di Medicina Ambientale fornisce suggerimenti e consigli utili da seguire per rimanere in casa e in ufficio al fresco in sicurezza. «Negli ambienti confinati aperti al pubblico, seguire le norme di distanziamento e usare tutti la mascherina è doveroso, ma al contempo non possiamo trascorrere i prossimi mesi estivi soffrendo il caldo nelle nostre case o sul posto di lavoro. È quindi necessario seguire poche semplici regole che ci consentano di usare i nostri impianti in sicurezza», anticipa Alessandro Miani, Presidente Sima. Bastano quindi piccole azioni quotidiane per migliorare il nostro comfort al chiuso senza farci incorrere in particolari rischi per la salute.
La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha stilato alcuni consigli pratici, riportati da Adnkronos, per poter consentire a tutti di vivere gli ambienti al chiuso al fresco: per assicurare un miglior e più sicuro uso dei sistemi di condizionamento e climatizzazione in ambienti chiusi, privati o pubblici di piccole o medie dimensioni (come ad esempio abitazioni, uffici, ambulatori, negozi, ecc.) si consiglia, prima dell’accensione dell’impianto, di lavare con acqua e sapone liquido i filtri degli split, pulire le parti esposte degli stessi con un prodotto igienizzante e dopo aver lasciato asciugare le superfici esposte e i filtri, riporre questi ultimi nei loro alloggiamenti.
I motori esterni, solitamente posizionati su balconi, terrazzi, tetti o a terra dovrebbero essere sanificati periodicamente (è preferibile che queste attività vengano effettuate da tecnici specializzati e che il sistema di sanificazione usato sia una tecnologia a shock termico per iniezione e contemporanea aspirazione di vapore ad alta temperatura e pressione). Stesso intervento è consigliabile per quegli split o radiatori mal manutentati, che presentano evidenti segni di degrado, sporcizia, presenza di polveri e muffe accumulate e/o incrostazioni. Gli impianti canalizzati devono essere sanificati da personale esperto prima di rendere operativo il sistema.
Per gli impianti di condizionamento multizona, destinati al controllo ambientale di umidità e temperatura dei locali serviti (grandi ambienti, pubblici e privati come uffici aperti al pubblico, cinema, teatri, palestre, poliambulatori, fabbricati industriali, ecc.), maggiori attenzioni devono essere dedicate al corretto mantenimento/pulizia e sanificazione/disinfezione/bonifica delle sezioni principali di scambio, quali batterie calde e fredde, umidificazione ad acqua e batterie di post-riscaldamento, canalizzazioni di distribuzione aria e dello stato dei filtri ai vari livelli.
Per garantirsi qualità dell’aria indoor è consigliabile aprire le finestre per alcuni minuti più volte al giorno o dotarsi di sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), in grado anche di filtrare l’aria esterna in entrata. Fermo restando l’importanza di periodici ricambi d’aria, anche sistemi di purificazione e/o monitoraggio dell’aria indoor sono consigliati, purché validati scientificamente da Enti terzi pubblici e dotati di certificazioni che ne attestino il reale potenziale di mitigazione dei contaminanti aero-dispersi (compresi virus e batteri).
Evitare il flusso dell’aria dagli split dall’alto verso il basso e direttamente rivolti verso le persone presenti nell’ambiente, preferendo direzionare le griglie esterne verso l’alto. Mantenere tassi di umidità relativa in estate tra il 50% e il 70% e in inverno tra il 40% e il 60% (un semplice igrometro è sufficiente per il controllo dell’umidità indoor).

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Tortolì verso la riapertura delle attività commerciali: si attende l’indice Rt

Siamo entrati nella fase due dell’emergenza Coronavirus, l’Amministrazione Comunale sta lavorando incessantemente per questa fase di ripartenza nella garanzia della tutela della salute e la sicurezza della comunità e delle stesse imprese.
“Siamo entrati nella fase due dell’emergenza Coronavirus, l’Amministrazione Comunale sta lavorando incessantemente per questa fase di ripartenza nella garanzia della tutela della salute e la sicurezza della comunità e delle stesse imprese”.
A dare la comunicazione, l’amministrazione comunale tramite una nota stampa.
“Il Sindaco Cannas è pronto a firmare l’ordinanza per la riapertura delle attività commerciali previste dall’ordinanza regionale.
Dall’11 maggio è prevista la riapertura di negozi di abbigliamento, calzature, gioiellerie, nel rispetto delle norme previste. Da mercoledì 13 maggio l’apertura dei servizi alla cura della persona come parrucchieri, estetisti, tatuatori.
L’apertura è prevista a due condizioni: la Regione comunichi come annunciato il valore Rt (indice di trasmissibilità de virus) dall’8 maggio e con cadenza giornaliera, che dovrà essere inferiore a 0.5; le categorie commerciali rispettino le norme di sicurezza previste dall’ordinanza regionale e dal quadro normativo di riferimento di settore.
Sarà quindi disposta un’attività di vigilanza e controllo per assicurare il rispetto delle regole a garanzia della salute pubblica.
L’ordinanza sarà valida non appena la Regione comunicherà le informazioni atte per procedere alla riapertura. L’indice Rt sarà decisivo per procedere al via libera delle attività.
L’Amministrazione Comunale è vicina e sostiene le attività produttive, i commercianti e gli imprenditori locali consapevole dell’enorme sacrificio fatto sino ad oggi nel rispetto delle prescrizioni per l’emergenza sanitaria.
Per la riapertura delle altre attività si rimanda all’ordinanza regionale e al Dpcm del 26 aprile 2020.”

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