La ricetta di Vistanet. “Su coccoi cun s’ou”, l’uovo di Pasqua antico

#laricetta Oggi vi parliamo del pane pasquale con l’uovo, preparato e regalato ai bambini fin dalla più tenera età. Un rituale antico che si svolgeva in ogni casa della nostra Isola
Il pane per i bambini era un rituale per tutte le famiglie sarde: fin dai primi mesi di vita dei piccoli si confezionava per loro un pane adatto, con forma circolare o come bastoncino, facile da impugnare. Il pane delle feste univa, come sempre le donne della famiglia e del vicinato. Un pane bianco, candido e ricco di simboli, confezionato con semola finissima, conservata per le grandi occasioni.
C’era quello dedicato al matrimonio (molto decorato), il pane per i Santi patroni (del paese), il pane per capodanno, il pane della Quaresima e della Pasqua. Per la Quaresima ecco quello con “sa pippia”, che ha 7 gambe (pane calendario), il pane della domenica delle palme, un pane intrecciato, con o senza mandorle, intere o sgusciate. Per Pasqua veniva preparato “su coccoi cun s’ou”, un pane modellato con l’uovo sodo, con forme diverse, cestini, uccellini, bamboline o a ghirlanda di fiori. Bambini e bambine ricevevano questo dono dalla nonna e dalla mamma, e a loro volta avevano il compito di regalare, ai piccoli meno fortunati, il pane con l’uovo, custodito in un grande cesto “su poini”, addobbato a festa, ricoperto da una tovaglia bianca e ricamata (dalla bisnonna).
Ecco la ricetta del “pane sacro”, così come è stato tramandato alla cuoca ed esperta in tradizioni culinarie sarde e contadine, Annalisa Atzeni.
Ricetta:
500 g di semola fine
150 g di acqua
Un cucchiaino di sale
100 g di lievito madre/ 3 g di lievito di birra
Uova sode
Preparazione:
Per l’impasto abbiate l’attenzione di non mettere l’acqua in una sola volta ma lentamente e con un tempo di lavorazione di circa mezz’ora. La pasta deve essere liscia ed elastica: poi coprire e far riposare per almeno mezz’ora. Modellare le forme e mettere in una teglia, foderata con carta forno, e coprire con la pellicola.
Le forme più semplici sono “su pilloneddu” e “sa pudda” (uccellino e gallina): con un serpente di pasta di confeziona, senza dimenticare di fare la cresta, gli occhi e il becco, aperto e con un chicco di grano o una pagliuzza (simbolo di abbondanza). Quando si prepara l’ultima forma accendere il forno a 220 gradi e infornare quando è ben caldo. Dopo 10 minuti portare la temperatura a 180 gradi e lasciare in cottura circa mezz’ora. Sfornare il pane e coprire con una coperta. Questo pane deve essere consumato entro le 24/48 ore, conservato in luogo fresco ed asciutto.
Buona Pasqua a tutti i bimbi del mondo.

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