Bari Sardo, il messaggio pasquale del sindaco Mameli: “Stiamo a casa, continuiamo a essere coscienziosi”

Quest’anno no! Perché no?. "Perché di Pasqua e Pasquetta in piena libertà abbiamo la necessità di godercene tante altre, perché continueremo a comportarci da persone coscienziose e soprattutto perché non possiamo permetterci un rallentamento del percorso di riapertura e di ritorno alla normalità".
In occasione della Pasqua, il sindaco di Bari Sardo Ivan Mameli si rivolge con parole emozionanti e ferme alla cittadinanza.
Riportiamo integralmente il suo post:
«Ci siamo quasi, ancora un altro sforzo e piano piano inizieremo a riassaporare la nostra libertà. Dipende tutto dai nostri sforzi! Ieri sera il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato a grandi linee, quello che sarà il graduale percorso di riapertura della Nazione.
Per noi bariesi, questa foto ( in fondo all’articolo, ndr) in questo periodo assume un significato particolare. Il mare, la spiaggia, la pineta, le prime maniche corte, i più coraggiosi si spingevano persino a farsi il primo bagno. Pasqua e Pasquetta sono delle occasioni di ritrovo da sempre, gli spuntini venivano organizzati nei minimi dettagli almeno 20 giorni prima.
Da adolescenti era consuetudine raggiungere la nostra amata Pranargia in bici, oppure, per i più fortunati in motorino. I nostri mezzi di fortuna assumevano le sembianze di un Eurocargo….ma che ci importa, quello che conta è la compagnia. Quest’anno no! Perché no?
Perché di Pasqua e Pasquetta in piena libertà abbiamo la necessità di godercene tante altre, perché continueremo a comportarci da persone coscienziose e soprattutto perché non possiamo permetterci un rallentamento del percorso di riapertura e di ritorno alla “normalità”.
A proposito di ritorno alla “normalità”; appare oramai consolidata l’idea che anche dopo il 3 maggio, alla graduale riapertura occorrerà seguire alla lettera il rispetto di protocolli sanitari e misure di sicurezza per evitare il cosiddetto contagio di ritorno.
I volontari della Protezione Civile di Bari Sardo, che non finirò mai di ringraziare, hanno terminato la prima consegna a tutta la cittadinanza delle mascherine protettive. Un lavoro immane portato avanti con tanto sacrificio da parte loro.
Lo dico per i più scettici, non preoccupatevi, queste operazione di consegna periodica di mascherine andranno avanti sino a fine emergenza. Ci saranno più passaggi, per far sì che le stesse possano essere sostituite. Piccole dotazioni frutto di generose donazioni e del prezioso lavoro di associazioni e volontari, consegnate volta per volta, che se utilizzate con la massima attenzione, garantiranno la protezione di tutta la Comunità sino a fine emergenza.
C’è stato invece qualcuno che non gradendo la donazione di mascherine al di fuori del territorio comunale ha esortato il sottoscritto con lo slogan “dobbiamo pensare a noi!”.
Capisco che la preoccupazione delle volte crei delle reazioni oltre misura, ma senza nessun intento polemico e comprendendo la tensione del momento dico “credo che Bari Sardo sia tanto altro!”.
Lo dimostrano le nostre Associazioni, la forza del volontariato, la nostra capacità di fare squadra, di unirci e aiutarci nei momenti più difficili. Il nostro innato spirito di solidarietà.
L’ho detto e lo ripeto “non ci sarà un solo cittadino bariese che, nell’eccezionale caso in cui debba uscire dalla propria abitazione per le rare necessità consentite, non sia dotato delle mascherine protettive”.
Comunico inoltre che, nella giornata di oggi adotterò un’ordinanza che, a partire da mercoledì 15 aprile e sino alla fine dell’emergenza, obbligherà tutti coloro che faranno ingresso in locali aperti al pubblico di indossare la mascherina protettiva al fine prevenire la diffusione del virus.
Un obbligo che rappresenta anche una forma di rispetto per il prossimo a cui tutti ora possiamo provvedere. E’ un momento difficile per tutti ma dobbiamo tenere duro, auguro a tutti una buona e serena Pasqua».

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Nuoro solidale. Gli Ultras Nugoro donano mille mascherine chirurgiche alla città

Le mascherine verranno destinate alle associazioni e agli operatori che ne avranno maggiormente bisogno.
Ancora una volta a Nuoro l’emergenza si trasforma in solidarietà. Questa mattina il gruppo “Ultras Nugoro”, tifoseria organizzata della Nuorese Calcio, ha donato mille mascherine chirurgiche al Comune. Le mascherine verranno destinate alle associazioni e agli operatori che ne avranno maggiormente bisogno.
«Un gesto importante da parte di questi straordinari tifosi nuoresi, che testimonia l’attaccamento alla nostra comunità, per fronteggiare la carenza di materiale sanitario, oltre che ad aiutare così il contenimento della propagazione del virus» ha commentato sui social il sindaco di Nuoro Andrea Soddu.