Cultura. La Stazione dell’Arte, un mese di viaggi virtuali a Ulassai
Gli appuntamenti/fermate per portare il ''museo a domicilio'' durante tutto il periodo di isolamento dovuto al Covid-19 sono quattro alla settimana (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica), con invio la domenica di newsletter riepilogativa. Con #ProssimaFermata, sulle pagine social, la Stazione dell'Arte proporrà quindi con assiduità contenuti poco conosciuti e anche inediti, relativi alla produzione artistica di Maria Lai.
A un mese dalla campagna #iorestoacasa lanciata dal Mibact, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Fondazione Stazione dell’Arte traccia un primo bilancio di #ProssimaFermata, l’iniziativa con cui ha attivato una programmazione culturale alternativa, con l’intento di uscire – temporaneamente – dagli spazi fisici del museo e mantenere vivo il dialogo con il pubblico attraverso i social. In poco meno di 30 giorni l’idea di portare la Stazione dell’Arte nelle case di tutti i potenziali fruitori del suo patrimonio culturale è stata premiata con risultati record.
La Fondazione Stazione dell’Arte online. Nel mese appena trascorso, l’itinerario di #ProssimaFermata sui social è stato scandito da tappe virtuali all’interno della Stazione dell’Arte: un percorso lungo il quale, alle varie fermate, i passeggeri hanno fatto sosta con interviste, documentari, trasmissioni radiofoniche in podcast e altri contenuti multimediali. Il viaggio è un espediente narrativo che si sviluppa da un primo contenuto, realizzato il 7 luglio del 2006, il giorno prima dell’inaugurazione del Museo Stazione dell’Arte, grazie al podcast della trasmissione Radiofonica “Passo a Due” di Radio Rai Sardegna: un’intervista a Maria Lai alle soglie dell’apertura del museo dedicato all’artista di Ulassai, pubblicata come contributo inaugurale.
Numeri da record per il primo mese di #Prossima Fermata. Dopo lo straordinario successo della programmazione espositiva del 2019 legata al centenario della nascita di Maria Lai, che ha visto raddoppiare il numero di visitatori e gli incassi del museo rispetto all’anno precedente, la Stazione dell’Arte si conferma l’istituzione museale che vanta il maggior numero di follower in Sardegna, sia su Facebook sia su Instagram: sulla piattaforma fb sono stati superati i 19.500 follower, su Instagram i 10.800. Nel mese di marzo, anche grazie a #ProssimaFermata, la performance virtuale è stata eccezionale con 19,1 mila interazioni, 2,8 mila click sul link e 120,7 mila per la copertura dei post.
«Si tratta di una testimonianza del potente messaggio artistico di Maria Lai – dichiara Davide Mariani, direttore del Museo Stazione dell’Arte – che risulta sempre attuale in questi giorni controversi ed è capace di raggiungere con maggiore efficacia un numero in continua ascesa di persone da ogni parte del mondo». Secondo l’artista, bisogna infatti attraversare con coraggio le profondità dell’anima, individuando forme nuove di dialogo ed espressioni artistiche.
“Ulassai. Una Stazione per l’Arte”, un inedito da scoprire. Tra i vari contenuti proposti (21 marzo 2020) figura in anteprima sui canali social dell’istituzione museale il cortometraggio dal titolo “Ulassai. Una Stazione per l’Arte” (https://www.youtube.com/watch?v=3hqi0t_Zryo&t=136s), per la regia di Maddalena Bregani, autrice del documentario “Sulle tracce di Maria Lai” presentato in anteprima mondiale lo scorso 19 febbraio 2020 al MAXXI di Roma: l’opera inedita ripercorre le iniziative realizzate in occasione del centenario della nascita di Maria Lai.
Gli appuntamenti con l’arte di Maria Lai. Gli appuntamenti/fermate per portare il ”museo a domicilio” durante tutto il periodo di isolamento dovuto al Covid-19 sono quattro alla settimana (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica), con invio la domenica di newsletter riepilogativa. Con #ProssimaFermata, sulle pagine social, la Stazione dell’Arte proporrà quindi con assiduità contenuti poco conosciuti e anche inediti, relativi alla produzione artistica di Maria Lai.
«Il progetto di condivisione virtuale avrà il suo capolinea alla fine delle misure di prevenzione e isolamento – continua Mariani – e riprende l’esempio relazionale che l’artista ha trasferito alle sue opere. È un richiamo al ruolo dell’arte, che Maria Lai intendeva come “luce intermittente nel buio del mondo”, e grazie ai nuovi canali multimediali possiamo continuare a dare visibilità e respiro alla sua produzione artistica perché, anche in questo periodo difficile, la cultura non chiude, ma al contrario apre e unisce.»
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