Coronavirus, la riflessione di Rocco Cerina: “Riscoprire il senso nobile della politica”

Rocco Cerina, consigliere comunale di Ilbono, ci regala alcune riflessioni sul difficile momento che stiamo vivendo a causa dell'emergenza sanitaria e sulle conseguenze che questo blocco - anche economico - ci metterà davanti.
Rocco Cerina, consigliere comunale di Ilbono, ci regala alcune riflessioni sul difficile momento che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria e sulle conseguenze che questo blocco – anche economico – ci metterà davanti. Riportiamo integralmente le sue parole, pubblicate sulla pagina del PD Ogliastra.
«Il periodo della globalizzazione, il capitalismo incancrenito, l’illusione del trentennio d’oro, il ritorno prepotente della natura: prima con i cambiamenti climatici poi con l’epidemia.
In questo coacervo di situazioni si riscopre il senso nobile della Politica, quella Politica che non può più essere fatta solo di slogan ma che deve necessariamente essere fatta di contenuti nei quali possiamo accarezzare nuovamente quelle ideologie di centro sinistra.
Una pandemia che riporta al centro del dibattito la politica monetaria, da qualche decennio delegata ad altri e che ha, in un certo qual modo, deresponsabilizzato il riformismo politico. Ma, alla luce dei recenti avvenimenti, riscopre la propria vocazione: fare politica per le persone, non per il mercato. Quest’ultimo dominato dai consumi sempre più sfrenati e lasciando in disparte la morale, il sociale, la società, le classi operaie, ed i salariati. Checché se ne dica è la politica monetaria quella che ha il potere di incidere sul benessere della collettività e la politica non può più relegarla ad un mero concetto economico, messa lì, negli androni delle stanze di palazzo.
Diversi esponenti politici hanno dichiarato questa pandemia essere come una guerra per questo oggi servono strumenti straordinariamente diversi, serve non far perdere potere d’acquisto alle famiglie, serve non far licenziare gli operai (in buona parte si è già fatto). Ma, ora, serve di più, occorre immettere liquidità diretta nel sistema, creando anche inflazione, certo – con buona pace dei grandi industriali e dei grandi capitalisti! – ma abbiamo bisogno di sostenere il reddito delle persone senza passare dalle banche. In fondo, dopo qualsiasi guerra, il debito pubblico è sempre aumentato, perfino quello dei vicini amici tedeschi.
Allora, oggi più che mai, la politica monetaria ci serve per intervenire bruscamente sull’economia, per non portarla al tracollo, affinché non si lascino indietro i ceti medio-bassi della società: artigiani, piccoli bottegai, agricoltori e salariati non facendo collassare su queste classi il macigno della recessione».
La riflessione di Tonino Mereu: “Sosteniamo la necessità di cambiamenti profondi, che rimettano al centro le persone”

Sulla necessità di cambiamenti profondi, che rimettano al centro i diritti e il benessere delle persone, anziché privilegi e opportunità per pochi, ha riflettuto con noi Tonino Mereu, Commissario Zona Omogenea dell’Ogliastra. Se nulla sarà come prima, come dicono illustri pensatori, come immaginiamo il dopo?
“Sono Michele del terzo piano. Se volete vado a farvi la spesa”. In questi giorni drammatici per tante persone, questi piccoli gesti di solidarietà assumono un significato particolare e denotano il ritorno ad una nuova comprensione di un vivere sociale civile e maturo.
Sono tantissimi questi esempi ed è nei momenti di difficoltà che le persone danno il massimo della loro umanità.
Su questo aspetto e sulle conseguenze che nel futuro avrà questa emergenza sanitaria, ha riflettuto sulla pagina FB de PD Ogliastra Tonino Mereu, Commissario Zona Omogenea dell’Ogliastra. Riportiamo integralmente le sue parole:
Di fronte all’emergenza coronavirus la gente, le associazioni si organizzano con piccole e grandi iniziative per aiutare i più deboli e bisognosi e alleviare situazioni di disagio che coinvolgono tutti. L’Italia sta risolvendo la pandemia con le forze sane del paese e ne uscirà grazie alla propria intelligenza, coesione e disciplina a prescindere dai luoghi comuni che imperversano sugli italiani.
Lo straordinario sacrificio affrontato ogni giorno da tutte le donne e gli uomini che lavorano per sostenere la nostra vita, a partire da quelli impegnati nel Sistema Sanitario Nazionale , i volontari, le forze di polizia, i vigili del fuoco e quello dei semplici cittadini rimarrà per sempre impresso nella nostra memoria e spero sia un punto di partenza per una nuova ricostruzione, basata sui principi di solidarietà e coesione sociale. Tutto ciò, pur lodevole, non è sufficiente.
Abbiamo perso generazioni di nonni che hanno ricostruito e che hanno fatto grande il Paese con caparbietà, sofferenza e sacrifici.
Abbiamo perso parte della nostra memoria storica su cui si fonda la nostra democrazia e il nostro convivere civile. I giovani, gli studenti, forse per la prima volta e in maniera consapevole, hanno avuto la possibilità di usare gli strumenti tecnologici in maniera costruttiva e non solo come mezzi di comunicazione fine a se stessi.
Ma siamo sicuri che anche in questo caso abbiano avuto tutti le stesse opportunità?
Forse sarebbe il caso di trarre un grande insegnamento da questa tragedia e dare alle nuove generazioni, anche in condizioni di normalità e nell’immediato futuro, una nuova prospettiva dotando tutti, e dico tutti, degli strumenti adatti per una nuova didattica che insieme al contatto umano e alla vicinanza sociale, civile e matura, completi un percorso ormai inevitabile.
Non lasciamo questa opportunità al fatto che uno sia ricco o povero aumentando cosi le differenze sociali, privando cosi le grandi intelligenze del nostro paese di usufruire di tutte le possibilità che indistintamente devono essere patrimonio comune di tutti.
Sosteniamo la necessità di cambiamenti profondi, che rimettano al centro i diritti e il benessere delle persone, anziché privilegi e opportunità per pochi. Se nulla sarà come prima, come dicono illustri pensatori, come immaginiamo il dopo?
La drammatica situazione attuale e la prospettiva di un futuro difficile esigono un particolare impegno e un intervento straordinario da parte di chi ci governa a livello europeo, nazionale e territoriale in un contesto in cui anche le opposizioni devono mostrarsi propositive e allontanarsi da eventuali atteggiamenti di puro e semplice tornaconto elettorale.
La collaborazione di tutte le forze politiche è essenziale in questo periodo storico che ricorderemo negli anni a venire e di cui racconteremo le note positive e negative nei libri di storia.
Per mettere questa discussione nelle condizioni migliori bisogna partire dagli obbiettivi che ci dobbiamo porre e quando avremo chiari, nel più breve tempo possibile, gli obiettivi comuni e condivisi la prospettiva di uno sviluppo equo e solidale sarà concreta e un punto di partenza reale.
E’ fondamentale mettere in campo tutele universali, utilizzando gli spazi economici lasciati liberi dal patto di stabilità e la redistribuzione delle risorse. Pensiamo in particolare a una parte di chi vive con P.IVA, a precari, tirocinanti, stagionali, a tutti i lavoratori , specialmente nelle filiere più colpite dalle misure di contenimento, come quella del turismo, della cultura, della ristorazione e del commercio. La crisi ci sta d’altra parte dimostrando quanto il sistema fino ad ora utilizzato sia fragile di fronte a situazioni di emergenza che diventano sempre più frequenti e condizionate dalla globalizzazione della società e dei mercati. Un poderoso piano di investimenti pubblici in Sanità, Ricerca e Formazione.
Portiamo l’Italia al livello di investimento dei principali e più importanti paesi europei. La condizione di emergenza sta facendo emergere le enormi responsabilità di buona parte della classe politica degli ultimi anni, che ha utilizzato salute e formazione come strumento cui attingere per ripagare i costi della crisi. Con i risultati cui stiamo assistendo, per fortuna attenuati, pur nella tragicità della situazione, dalla abnegazione, dalla professionalità e dal sacrificio degli eroi “ al tempo del coronavirus”.
Fondamentale, anche per l’Ogliastra, sarà l’azione di governo regionale che, infatti, incide profondamente sul tessuto produttivo e sociale, soprattutto in ambiti territoriali ristretti, in cui la relazione fra amministrazione, popolazione e attività economiche è particolarmente diretta.
In questa situazione drammatica sono emerse problematiche sopite ai limiti della miseria e sono necessarie politiche serie, mirate e finalizzate alla tutela e allo sviluppo dei piccoli comuni in un percorso virtuoso che ne tuteli le identità nell’ambito di politiche sociali ed economiche di grande respiro in termini di occupazione, di sostegno all’ imprenditorialità, di valore aggiunto e di incremento della produttività.
Nessuno e tanto meno i territori più deboli , può essere lasciato solo.
Un pensiero e un profondo ringraziamento ai cittadini ogliastrini per le numerose e talvolta sconosciute azioni di solidarietà e agli amministratori locali per le iniziative che hanno saputo mettere in campo, uniti nella tutela e salvaguardia delle proprie comunità.
L’Italia, l’Europa e il mondo intero stanno affrontando una prova durissima, che cambierà in profondità la nostra società. Se vogliamo rivedere il futuro, dobbiamo farlo con occhi, pensieri e fatti diversi da quelli con cui abbiamo considerato il mondo fino ad ora.

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