È polemica a Cagliari per la nuova campagna lanciata dall’Amministrazione comunale per sensibilizzare i cittadini a stare a casa in questo periodo di emergenza Coronavirus.
L’opposizione ha reagito molto duramente all’affissione dei manifesti, giudicati «eccessivi» di «cattivo gusto».
Il vice Presidente del Consiglio Comunale Matteo Lecis Cocco-Ortu (PD) ha chiesto l’immediata rimozione dei cartelloni.
«Immaginiamo che l’intenzione sia quella di scoraggiare i cittadini dall’uscire di casa in giorni in cui si chiede a tutti di limitare il più possibile i contatti con l’esterno – spiega Lecis Cocco-Ortu -. Ma il messaggio che passa è inaccettabile e ingiusto perché colpevolizza la cittadinanza, che si sta comportando più che egregiamente per la sua maggioranza e in una situazione che chiede dei sacrifici inimmaginabili sino a due mesi fa. Questo è un modo di creare un clima di terrore, irrispettoso anche delle vittime e dei loro familiari. Surreale in una regione dove finora la metà dei contagi è avvenuta negli ospedali. I cittadini non sono delinquenti, in questo momento vanno aiutati e protetti prima di essere controllati. Chiediamo che il sindaco faccia rimuovere immediatamente i manifesti e si faccia promotore di una campagna informativa istituzionale semplice e diretta. I cittadini hanno bisogno di una comunicazione seria e trasparente, non di terrorismo. La cittadinanza di Cagliari non se lo merita».
Dello stesso avviso anche Francesca Ghirra (Progressisti), leader dell’opposizione e candidata contro Truzzu alla poltrona di sindaco nelle ultime elezioni.
«In queste settimane – osserva Ghirra – stiamo mantenendo un comportamento responsabile e collaborativo, ma ci piacerebbe che il sindaco avesse un atteggiamento positivo e rassicurante nei confronti della cittadinanza, piuttosto che cercare di far rispettare le regole con la strategia del terrore. A chi sono rivolti esattamente questi messaggi? A quelle persone che tutti i giorni dobbiamo ringraziare perché con il loro lavoro preservano la nostra salute? O a chi ci consente di mettere il cibo sulle nostre tavole? O a quanti hanno avuto la sfortuna che qualche persona cara si ammalasse? Sono molto amareggiata e dispiaciuta, trovo questa campagna davvero eccessiva e di cattivo gusto.
Avrei preferito che le risorse impiegate (quelle per la stampa, visto che l’agenzia ha comunicato di aver messo gli spazi a disposizione gratuitamente) fossero utilizzate in altro modo, magari per acquistare qualche dispositivo di protezione individuale, che oggi sarebbe di vitale importanza».
Si uniscono al coro tanti altri consiglieri di opposizione tra cui Guido Portoghese, Fabrizio Marcello, Rita Polo e Andrea Dettori, tutti concordi nel giudicare negativamente la campagna informativa.