Uno degli ultimi esponenti della scuola dei poeti improvvisatori sardi, questa volta non ha cantato le sue rime esibendosi su un palco.

Bruno Agus da Gairo, classe ’57, non ha composto le sue rime sotto la luce della luna ma questa volta le ha scritte su un social network.

Infatti su facebook ha voluto lanciare un appello in lingua sarda, visto questo momento di estrema difficoltà che tutto il Mondo oramai sta vivendo.

Con parole accorate invita il popolo sardo di restare a casa, per poter riuscire a fermare la diffusione del coronavirus.
Allo stesso tempo chiede a tutti di uscire dalla propria abitazione per estrema necessita, utilizzando in questi casi massima prudenza.
Nell’ultimo verso il poeta consiglia anche di fare qualche preghiera, perché dove non può arrivare la scienza la speranza potrebbe arrivare dal Signore.

Ecco i versi e le parole da tenere ben in mente del poeta ogliastrino:

A totu cantos fagher bos cheria
dae s’intragna un’acoradu invitu.
Jà l’ischides chi custa pandemia
oramai tocadu at dontzi situ.
Ed est pro totu s’umana zenia
unu tragicu eventu malaitu.
Frimare custa si podet ebbia
s’istamus intro su propriu abitu.

E si setzis custrintos da s’urgentzia,
faghide totu cantos a manera
de usare sa massima prudentzia.

Fetende puru calchi preghiera,
ca a boltas cando non bastat s’iscentzia
dae su Chelu isetamus s’ispera.

La vicenda di Daniela Carrasco nota come “El Mimo” ha sconvolto tutto il mondo.

La ragazza, che era solita vestire i panni di un clown e lavorava presso i semafori di Santiago, recentemente era diventata il simbolo della protesta cilena.

Nei giorni scorsi il ritrovamento del suo corpo privo di vita, nella periferia della città sudamericana.

Sarebbe stata impiccata dopo essere stata a lungo torturata, secondo le tante associazioni, mentre per le autorità si sarebbe trattato di un suicidio.

Su internet l’immagine della ragazza anonima che ha indossato i panni di “El Mimo” è diventata virale.

Il gesto della sconosciuta per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulla violenza dei “Carabineros” – polizia cilena – contro i manifestanti.

La storia di Daniela ha colpito l’animo sensibile di Roberto Argiolas di Oniferi.

La “Musa” ha ispirato il poeta nuorese, baciato fin dalla tenera età del dono di esprimere i sentimenti del cuore in rima.

Roberto svolge la professione di autista dell’Arst, inoltre, è autore dell’opera “Terras Mias” – raccolta di poesie in “Limba” – che si può trovare nella Libreria Novecento di Nuoro.

Sempre in lingua sarda, nella tarda serata di ieri, ha composto questo struggente componimento in memoria della Carrasco.