Leggende ogliastrine. “Sa scala de su para”: l’orribile sciagura del frate che si recò da Lanusei a Gairo
In una zona del Monte Tricoli - secondo un racconto orale tramandato - sarebbe avvenuta una sciagura talmente terribile da restare impressa nella toponomastica della zona.
Intorno al 1720 a Lanusei, i Frati Francescani fondarono il Convento intitolato a San Daniele.
Questo in seguito fu trasformato in carcere giudiziario nel 1870, con i religiosi che si trasferirono a Fonni. Durante i centocinquant’anni dell’uso religioso della struttura, sarebbe avvenuto un fatto tragico con protagonista un frate che vi risiedeva.
Si racconta di un francescano che durante una notte si dovette recare da Lanusei a Gairo per assistere gli abitanti colpiti da una grave epidemia. A richiedere la presenza del frate sarebbe stato Don Raimondo Mameli – parente di Goffredo, l’autore dell’Inno d’Italia -.
Il frate non arrivò mai a Gairo. Precipitò in un dirupo, mentre percorreva un sentiero scosceso del Monte Tricoli.
Il cadavere fu ritrovato sfracellato a valle e la vicenda – non accertata storicamente – colpì emotivamente la popolazione della zona.
Tanto da restare impressa nella toponomastica del luogo della sciagura. Da allora la zona fu denominata in “Limba”: “Sa Scala de su para”.
Questo racconto è riportato anche nel libro di Angelino Usai: “L’Ogliastra” del 1957.
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